Chelsea capolista, ma i Saints non mollano. Vince lo United, pari nei derby di Mersesyde e del nord di Londra

PREMIER LEAGUE SOUTHAMPTON PELLÈ – Una ‘L’ di troppo. Graziano Pellè ha conquistato l’Inghilterra, a soli tre mesi dal suo trasferimento al Southampton. E l’Inghilterra è pazza di Pellè, che, da sabato pomeriggio, è stato ribattezzato Pelè. Merito del capolavoro con cui l’attaccante salentino ha steso la resistenza di un buon Queens Park Rangers: controllo di piatto spalle alla porta e rovesciata volante dritta sotto il sette. Prosegue dunque la favola dei Saints, secondi in classifica a quota 13 punti: prima della magia di Pellè, Bertrand aveva portato in vantaggio la squadra di Koeman, ripresa da Austin pochi minuti più tardi.

I DERBY – La sesta giornata, alquanto spettacolare, si è aperta però con il primo dei due derby di giornata: quello del Mersesyde, tra Liverpool ed Everton. Un match di altissima intensità, deciso da due prodezze dei rispettivi capitani: Reds avanti intorno all’ora di gioco grazie ad una pregevole punizione di Gerrard, ma ripresi in pieno recupero. Al 93esimo minuto, Phil Jagielka si inventa un destro di esterno in controbalzo dai 30 metri, che si infila sotto l’incrocio dei pali battendo l’incolpevole Mignolet. Ammutolendo la Kop e facendo esplodere di gioia il settore ospiti, gremitissimo come da tradizione. Stesso risultato per il derby del Nord di Londra: Tottenham avanti con Chadli, ma Chamberlain, al primo gol stagionale, evita l’ennesima figuraccia ad Arsene Wenger. I Gunners, che dominano in lungo e in largo per tutto il match, provano a complicarsi la vita con l’ennesimo strafalcione difensivo e perdono per infortunio Arteta e Ramsey, entrambi sostituiti nel primo tempo.

I MANCHESTER – Vincono i due Manchester, ma con grande fatica. Il City si impone per 4-2 sul campo dell’Hull City: Citizens avanti due a zero già dopo undici minuti, grazie ai gol di Aguero e Dzeko. Ma la squadra di Pellegrini deve fare i conti con lo sciagurato Mangala, che tra il 21esimo e il 32esimo minuto riapre la gara: prima beffa Caballero (preferito ad Hart), deviando la sfera nella propria porta. Poi stende Hernandez nella propria area di rigore con un intervento totalmente fuori tempo: dagli undici metri, l’ex Palermo è freddissimo e infila il momentaneo 2-2. Ancora Dzeko, nella ripresa, spezza gli equilibri, prima che Lampard (al quarto gol in tre partite) fissi il punteggio sul definitivo 2-4. Può sorridere – ma non troppo – Louis Van Gaal, che contro il West Ham ritorna alla vittoria: Rooney e Van Persie rifilano un uno-due immediato agli Hammers, prima che Sakho, sul finire del primo tempo, riapra i discorsi, sfruttando un’uscita a vuoto di De Gea. I Red Devils soffrono nella ripresa, complice l’espulsione del proprio capitano: per fermare un contropiede avversario, Rooney abbatte Downing con un fallaccio. Mezz’ora con il fiatone per lo United, che ottiene tre punti di fondamentale importanza e risale verso il centro della classifica.

LE ALTRE – Vola il Chelsea capolista: gli uomini di Mourinho mantegono il +5 sul Manchester City grazie al 3-0 rifilato all’Aston Villa. Apre le danze Oscar, le chiude Willian e nel mezzo c’è gloria anche per Diego Costa, che, nonostante i problemi fisici, ha già realizzato otto reti in sei partite di Premier League. Nonostante l’avvio disastroso e turbolento, condizionato dall’addio di Tony Pulis, il Crystal Palace continua la propria risalita: altra vittoria, questa volta contro il Leicester, firmata Campbell e Jedinak. Pareggio a reti bianche tra Sunderland e Swansea, mentre il West Bromwich Albion distrugge il Burnley: Dowson, Dorrans e doppio Berainho regalano altri tre punti ad Irvine. Nel ‘monday night’, un gol di Peter Crouch basta allo Stoke City per piegare la debole resistenza del Newcastle e, forse, ad accontentare i supporters dei Magpies, con Pardew fortemente a rischio esonero.

PROSSIMO TURNO – L’Arsenal di Wenger farà visita al Chelsea, in un altro (dei tanti) derby di Londra. Test probante per il Manchester United, che ad Old Trafford riceve l’Everton. Occhi puntati su Tottenham – Southampton: per continuare a sognare, i Saints dovranno passare sul corpo di chi li ha rilanciati in Premier nella scorsa stagione, ovvero Pochettino.