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Shevchenko: «Belotti mi somiglia. Braida convinse Galliani a prendermi»

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Shevchenko ha parlato con Costacurta e Ambrosini presentando il libro “La Forza Gentile”. Le sue parole

Shevchenko ha parlato insieme a Billy Costacurta e ad Ambrosini presentando il libro “La Forza Gentile”. Le sue dichiarazioni.

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Sull’arrivo al Milan – «Quando sono arrivato ero un ragazzo timido. Sono stato accolto bene. Billy e Ambro mi hanno accolto bene e mi hanno fatto crescere»

Su Milanello – «Quando sono arrivato c’era una grande fila di tifosi che non avevo mai visto. E’ stato impressionante. La struttura anche»

Sulla cattiveria in campo – «La fame di vincere mi trasformava in qualcosa di diverso in campo. Mi piaceva giocare le partite importanti e difficili. Mi trasformavo in una persona diversa»

Sugli inizi – «Da quando ho cominciato con il calcio ho sempre avuto fame, voglia di vincere e di fare qualcosa di diverso dagli altri»

Su Kaka e Rui Costa – «Rui Costa e Kakà erano diversi. Ricky aveva un’accelerazione in mezzo al campo letale. Andava sempre via agli avversari con 20 metri di accelerazione e poi aveva la freddezza per leggere i tempi e fare gli assist. Rui Costa era diverso, ma il Milan ne aveva tanti. Anche Pirlo faceva dei lanci bellissimi, sui cross c’erano Serginho e Cafù»

Sui potenziali eredi – «In Italia Belotti mi somiglia»

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