2017

Serie C: Il Catania si ferma a quota 6 successi. La Sicula Leonzio piazza lo sgambetto al Massimino

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Questa volta la formazione di Rigoli riesce nel “delitto perfetto”, tentativo già provato in Coppa Italia e poi clamorosamente sfumato. La Sicula Leonzio gioca una gara perfetta e ha la meglio su un Catania veramente poco reattivo e involuto nel gioco rispetto alle ultime uscite. Al danno della sconfitta, arriva anche la beffa del successo del Lecce a Matera che lancia i salentini in classifica. I complimenti a fine gara vanno tutti ai bianconeri per l’ottima prestazione ed il primo successo esterno in campionato che, materializzatosi nel derby, ha un sapore ancora più sublime.

Il Catania dopo un filotto di successi, si ferma sul più bello perdendo in malo modo in casa contro una Sicula Leonzio cinica e ben schierata in campo dall’ex rossazzurro Pino Rigoli. I bianconeri trovano il vantaggio subito dopo la mezzora con Squillace che calcola in modo certosino la diagonale giusta per battere Pisseri, poi nella ripresa il sigillo lo mette Bollino, abile a concludere un veloce contropiede. I rossazzurri, quasi del tutto evanescenti, accorciano le distanze con Bogdan, ma il nervosismo prevale e gli etnei chiudono il match anche in inferiorità numerica, tutto questo, mentre da Matera arriva la notizia del successo del Lecce che si porta a +4 dai siciliani con una gara in più.

FORMAZIONI IN CAMPO – Il Catania prova a dare continuità allo strepitoso score di 6 vittorie consecutive non modificando lo scacchiere che ha vinto a Siracusa, ancorché le corsie esterne siano affidate a Djordjevic e Semenzato. In attacco, fiducia al tandem Russotto-Ripa. La Sicula Leonzio, dopo il pari rocambolesco interno contro la Juve Stabia, prova a fare lo sgambetto ai rossazzurri nello stadio messo a disposizione per giocare le gare interne dei bianconeri. Tanti gli ex nei lentinesi: dal tecnico Rigoli, ai calciatori De Rossi, Cozza e Tavares. Non disponibile il catanese D’Amico. Pubblico delle grandi occasioni, trascinati dal ruolino di marcia degli etnei, con oltre 14.000 presenze al Massimino.

POLVERI BAGNATE – Il Catania parte subito in modo arrembante ed al 2’ una furibonda mischia in area bianconera viene risolta dal provvidenziale intervento di Camilleri che spazza senza fronzoli. Dopo una prima fase di studio, gli ospiti prendono coraggio ed al 13’ Pisseri è costretto all’intervento a mani aperte per fermare la conclusione di Arcidiacono. I locali hanno evidenti difficoltà di costruzione e le uniche segnalazioni degne di nota sono relative ai cartellini gialli estratti dall’arbitro Viotti per sedare gli animi. La squadra di Rigoli mostra abilità nel contenere le poche creazioni degli uomini di Lucarelli, che si impantano regolarmente negli interventi precisi della retroguardia lentinese.

SQUILLACE ABBATE IL MURO – Incredibilmente lo spartito del match cambia al 33’, quando Squillace trova il diagonale giusto ed interrompe l’imbattibilità di Pisseri durata oltre sei gare. Il colpo a freddo spiazza la compagine locale che non riesce a rispondere, anzi, due minuti dopo è provvidenziale l’intervento dell’estremo difensore rossazzurro sul colpo di testa di Marano. Lucarelli corre ai ripari e toglie dal campo Djordjevic per dare spazio a Russotto. Poco prima del fischio del primo tempo, Ripa potrebbe trovare il pareggio per rimettere in piedi la gara, ma incredibilmente l’attaccante da pochi passi a porta sguarnita calcia sulla traversa.

LA LEONZIO METTE PURE IL…BOLLINO – La ripresa continua sulla falsariga del primo tempo, con un Catania molto in pressione nervosa ed una Sicula Leonzio guardinga ed attenta. Nell’ennesimo break, i bianconeri costringono Pisseri all’ennesimo miracolo, mandando sulla traversa una conclusione al volo di Arcidiacono. Il tecnico degli etnei si gioca il tutto per tutto e passa ad 4-2-4 con gli ingressi di Marchese, Correia e Di Grazia, al posto di Tedeschi, Mazzarani e Ripa, ma i cambi non sortiscono effetti, anzi, la Leonzio raddoppia su un veloce contropiede ben finalizzato da Bollino.

IL CATANIA CHIUDE IN 10 – Un Catania totalmente sterile non sembra essere in grado di poter ribaltare le sorti della gara, così come accadde in Coppa Italia poco prima del Ferragosto. Lucarelli prova a pescare il jolly inserendo anche Bucolo per Biagianti, ma le speranze si riaprono al minuto 82 con Bogdan che di testa mette la sfera dietro le spalle di Narciso e rimette in corsa gli etnei. I momenti conclusivi sono di puro nervosismo e a peggiorare il tutto ci pensa proprio Bucolo che si fa espellere sferrando un pugno ad un avversario. Dopo sei minuti di recupero la Sicula Leonzio può festeggiare il clamoroso exploit. Passi indietro evidenti per un Catania che probabilmente ha sottovalutato l’impegno.

TABELLINO

CATANIA-SICULA LEONZIO 1-2

MARCATORE: 33’ Squillace (SL), 65’ Bollino (SL), 82’ Bogdan (C).

CATANIA (3-5-2): Pisseri; Aya, Tedeschi (59’ Marchese), Bogdan; Esposito, Biagianti (76’ Bucolo), Lodi, Mazzarani (59′ Di Grazia), Djordjevic (38′ Russotto); Curiale, Ripa (59′ Ze Turbo). A disposizione: Martinez, Semenzato, Blondett, Lovric, Caccetta, Manneh, Fornito. All. Lucarelli.

SICULA LEONZIO (3-5-1-1): Narciso; Gianola, Camilleri, Aquilanti; De Rossi, Gammone (85’ Pollace), Esposito, D’Angelo, Squillace; Marano (68’ Ferreira), Arcidiacono (56′ Bollino). A disposizione: Ciotti, Giuliano, Monteleone, Russo, De Felice, Granata, Cozza, Tavares. All. Rigoli.

ARBITRO: Viotti di Tivoli.

AMMONITI: Djordjevic, Tedeschi, Esposito (C), De Rossi, Marano, D’Angelo, Narciso, Bollino (SL).

ESPULSO: Bucolo (C)

 

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