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Serie B, Balata: «Il calcio prenda l’entusiasmo dal tennis»

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Le parole di Mauro Balata, presidente della Lega Serie B: «Abbiamo il problema degli stadi che è gigantesco e va affrontato»

Mauro Balata, presidente della Lega Serie B, è intervenuto nel corso del convegno Cambiare per vincere insieme. Lo sport contro la violenza sulle donne. Di seguito le sue parole, con i complimenti anche alla nazionale italiana di tennis per la vittoria della Coppa Davis.

COSA PUO’ PRENDERE IL CALCIO DAL TENNIS – «Speriamo che prenda tanto entusiasmo. Dobbiamo cercare di procedere verso una modernizzazione del sistema ed essere più competitivi, oggi non lo siamo. Abbiamo il problema degli stadi che è un problema gigantesca che prima o poi andrà affrontato cercando di far sì che chi vuole investire possa essere messo nelle condizioni di finalizzare i progetti in tempi rapidi e non biblici. È un problema di armonizzazione di legislazione a livello nazionale e di procedure che consentano di realizzare le opere. Faccio i complimenti alla nazionale per un risultato straordinario che fa onore a tutta Italia e a tutto il mondo dello sport».

RIFORME – «Il presidente Gravina è l’autore di una profonda riforma dei campionati inviata a tutti due anni fa e che poi è rimasta lì giacente. Gravina ha in testa quello che va fatto, così come noi che l’abbiamo approvata. La riforma andava fatta da tempo, per quanto ci riguarda va fatta perché noi siamo il soggetto più penalizzato. Sia dal punto di vista del format e del turnover di società che è insopportabile. Sia dal punto di vista di quelle che sono le necessità che una governance federale moderna deve portare avanti».

MODERNIZZAZIONE – «Ho sostenuto che per procedere con una riforma non bisogna fare una riflessione oggettiva. Bisogna capire chi ha i requisiti per poter procedere con tutte quelle esigenze del calcio professionistico che è sempre più competitivo e che ci chiama a una sfida con altri sistemi professionistici. Dobbiamo cercare di procedere verso una modernizzazione del sistema ed essere più competitivi, oggi non lo siamo. Abbiamo il problema degli stadi che è gigantesco e va affrontato cercando di far sì che chi vuole investire possa essere messo nelle condizioni di finalizzare i progetti in tempi rapidi»

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