2012

Serie B, Abodi: “Squadre B? Bisogna parlarne”

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SERIE B ABODI – Contattato dai colleghi di Tuttosport, Andrea Abodi ha toccato uno dei temi più caldi sul fronte delle riforme da applicare nel sistema-calcio. Il presidente della Lega di Serie B si è mostrato disponibile a parlare, assieme ai presidenti delle società, della possibilità di introdurre le Squadre B, per dare maggiore spazio ai giovani e rendere più interessanti i campionati minori: “Non rispondo no a priori come hanno fatto altri perché secondo me è una posizione poco costruttiva, ma dico che bisognerebbe parlarne tutti insieme, come è logico fare quando si parla di riforme. C’è, per esempio, chi sta riformando il campionato di Lega Pro in modo autonomo senza considerare il fatto che si inserisce in un sistema più grande. In questi casi bisogna sedersi tutti intorno a un tavolo. E a quel punto si potrebbe parlare anche delle squadre riserve o delle seconde squadre, un’idea interessante. Provo a fare un ragionamento: la Serie B dovrà presumibilmente passare dalle attuali 22 squadre a 20, se non a 18. E questo per esigenze tecniche, non per fallimenti economici. La Lega Pro ha visto scomparire per problematiche finanziarie 45 squadre, eppure all’ipotesi di inserire le seconde squadre dei grandi club hanno risposto subito no. Insomma, forse l’iscrizione con alla Lega Pro potrebbe essere più logica, ma non voglio sbilanciarmi o decidere a priori cosa è meglio o peggio. Tutte le idee per riformare il movimento vanno prese di concerto. Importare una bella scena di un film in un altro non necessariamente lo migliora, perchè il contesto è fondamentale. Se il meccanismo delle seconde squadre funziona bene in Spagna non è automatico che in Italia accada lo stesso, dobbiamo sempre ragionare con il quadro generale in testa. Detto ciò, credo che l’appeal televisivo e molto probabilmente anche quello delle partite allo stadio aumenterebbe con i marchi dei grandi club, ma esiste ancora margine per aumentare la torta dei guadagni tv? Per me siamo arrivati al limite, quindi forse non è quello l’obiettivo da perseguire. Per quanto riguarda la Lega che presiedo, la filosofia è quella di diventare un incubatrice di giovani talenti. E faticosamente stiamo percorrendo la strada giusta. Certo, ci vorrebbe della stabilità per rendere più efficace questo tipo progettualità, fra promozioni e retrocessioni cambiamo troppi attori ogni anno.

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