2014

Serie A specchio del Paese: aumentano fatturato e debiti

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SERIE A BILANCI –  Continuano a non tornare i conti in Serie A, perché sebbene le entrate aumentino di pari passo continuano a crescere le uscite. Qualche club riesce a far quadrare i numeri, ma la crisi di liquidità è trasversale. Questo il risultato dell’inchiesta de “La Gazzetta dello Sport”, che ha indagato sui bilanci delle squadre del campionato italiano nella stagione 2012/13. Il fatturato è cresciuto dell’8%, cioè di 1772 milioni di euro, ma i costi sono cresciuti del 4%, cioè di 2365 milioni di euro. Non di certo per eventuali investimenti nei vivai, ma per le spese fuori controllo per le rose, ovvero stipendi e ammortamenti: il costo del personale, infatti, “mangia” il 68% dei ricavi. Con le plusvalenze si limitano certamente i danni, tanto che il deficit è diminuito, ma i profitti dalle cessioni nascondono artifici ad hoc delle società, che alla fine non spostano molto denaro: pensiamo, ad esempio, alle comproprietà o rinviando le ricapitalizzazioni.

LA CRISIIl calcio, dunque, è lo specchio del nostro Paese, del resto le società dipendono dalle banche e dagli azionisti. Questi ultimi hanno speso 283 milioni di euro per finanziare i club. Il Napoli è l’unica squadra a non aver ricevuto soldi né da banche né da soci nella scorsa stagione. Uno dei problemi del calcio italiano è anche quello della troppa dipendenza dai diritti tv, mentre restano bassi i ricavi dall’area commerciale e dallo stadio.

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