2018

Serie A show: si sfidano le prime sei, ma chi ha il bomber più decisivo?

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Il grande spettacolo della Serie A nel ventisettesimo turno: le prime sei l’una contro l’altra. Ecco Lazio-Juventus e Napoli-Roma in anticipo, domenica il derby Milan-Inter

Turno di eccellente bellezza, snodo di clamorosa rilevanza per le sorti di questa edizione della Serie A: il programma della ventisettesima giornata di campionato prevede una serie di scontri diretti tra le prime sei forze del torneo che con ogni probabilità andrà a ridisegnare gli equilibri dell’altissima classifica. Si comincia domani sull’asse Olimpico-San Paolo: prima LazioJuventus, appena dopo NapoliRoma. Con la sfida scudetto che conoscerà un capitolo sostanziale della sua essenza: comunque vada, le bande Sarri ed Allegri avranno un avversario in meno nella scalata al titolo, con tutti i benefici (per l’una) e gli ostacoli (per l’altra) che questa circostanza può portare con sé. Si chiude nello scenario di San Siro: MilanInter è gara chiave per la qualificazione alla prossima Champions League. Dovessero lasciarsi preferire i rossoneri, avrebbero definitivamente riaperto la contesa: in caso opposto, i nerazzurri si ritroverebbero ancora a gestire un minimo margine di sicurezza.

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Serie A, Lazio-Juventus: Ciro Immobile

Poniamoci questa domanda: quale sarà il bomber – tra le sei contendenti descritte – in grado di risultare maggiormente decisivo e determinante per questo turno di campionato? E dunque nelle dinamiche dell’altissima classifica? Andiamo in ordine temporale ed avviamo l’analisi dalla sfida dell’Olimpico tra Lazio e Juventus: il riferimento offensivo dei padroni di casa si chiama Ciro Immobile. Classe ’90, il bomber biancoceleste è l’attuale capocannoniere del campionato con ventitré reti in altrettante partite, alla media esatta dunque di 1 gol a partita. Nello specifico del suo campionato, vanta un gol ogni ottantaquattro minuti di gioco. Appare interessante fornire il dato dell’incidenza negli scontri diretti, lì dove come base assumiamo proprio le prime sei forze della classifica: Ciro Immobile ne ha disputati sei, mettendo a segno sette reti. Media gol negli scontri diretti: 1.16 reti a partita. Al tutto Immobile aggiunge un considerevole bottino di nove assist, a testimonianza della piena integrazione nelle dinamiche di squadra.

Serie A, Lazio-Juventus: Paulo Dybala

Ancora fuori dai convocati Gonzalo Higuain: il colpo alla caviglia rimediato nel derby con il Torino lo estromette ancora dai giochi. Ha risolto il dubbio in merito alla sua sostituzione proprio l’allenatore bianconero Massimiliano Allegri nella conferenza stampa di presentazione dell’incontro: gioca Dybala. Da comprendere dove: se Mandzukic sarà risparmiamo in vista della sfida da dentro o fuori con il Tottenham, valida per l’accesso ai quarti di finale della Champions League, agirà da riferimento offensivo. Altrimenti a supporto del centravanti croato. Ad ogni modo, anche in termini numerici, Paulo Dybala ha segnato decisamente più di quanto sia riuscito a Mario Mandzukic, per cui una fetta di Serie A passerà inevitabilmente dalla vena dell’argentino: quattordici reti in venti gare di campionato, alla media di 0.7 gol a partita. Nello specifico: uno ogni novantaquattro minuti di gioco. Analisi scontri diretti: ne ha disputati quattro (peraltro appena due da titolare, chiedere ad Allegri se interessati alle ragioni tecniche) senza mai trovare la via del gol. Tre gli assist firmati nell’attuale edizione della Serie A.

Serie A, Napoli-Roma: Dries Mertens

Si è discusso molto del fenomeno belga nel corso di questa settimana: calciatore a trecentosessanta gradi, impegnato nel tessuto sociale partenopeo con un senso di responsabilità non sempre rintracciabile a determinati livelli. Il San Paolo si aggrappa alla vena realizzativa di Mertens per spingere il Napoli, superare l’ostacolo Roma ed aggiungere un ulteriore step alla sfida scudetto con una Juventus che non intende mollare alcunché. Le statistiche di Dries Mertens: sedici le sue reti in ventisei gare di Serie A, alla media di 0.61 gol a partita. Nello specifico: uno ogni centotrentotto minuti di gioco. L’analisi del suo rendimento negli scontri diretti, ricordando la base scelta per il calcolo della statistica, ossia le prime sei forze dell’attuale classifica di Serie A: Mertens ne ha disputati sei ed è andato in rete in due occasioni. Nel complesso del suo campionato anche sei pesanti assist, ad ulteriore riprova – qualora ce ne fosse bisogno – della sua totale funzionalità ed indispensabile rilevanza nell’economia di gioco sarriana.

Serie A, Napoli-Roma: Edin Dzeko

Scalzato dalla formazione titolare in occasione della sfida di campionato persa una settimana fa all’Olimpico contro il sorprendente Milan di Gattuso, Edin Dzeko è pronto a riprendersi la sua maglia nello scenario del San Paolo. L’attacco giallorosso è nel suo complesso finito giustamente nell’occhio del ciclone: tra le prime sette forze della Serie A, aggiungendo dunque la Sampdoria, soltanto l’attacco del Milan si è rivelato meno redditizio di quello della Roma, fermo a quaranta reti realizzate. Imbarazzante il confronto con la produzione offensiva di Lazio (64), Juventus (62 ed una gara in meno) e Napoli (60). Torniamo a Dzeko: undici reti in ventisei gare di Serie A, alla media di 0.42 a partita. Un dato assolutamente in controtendenza con quanto di eccezionale realizzato nello scorso campionato. Analisi scontri diretti: Dzeko ne ha disputati sette (di cui sei da titolare) segnando in due occasioni. Nell’attuale edizione della Serie A due assist all’attivo.

Serie A, Milan-Inter: Patrick Cutrone

Spostiamoci alla Scala del calcio: non si gioca per lo scudetto, ma sarà derby di inestimabile peso per le dinamiche della qualificazione alla prossima Champions League. Il distacco che allo stato dell’arte separa l’Inter – al quarto posto, ultimo utile per accedere alla massima competizione internazionale per club – dal Milan è pari a sette punti: non più incolmabile dunque. Tutt’altro qualora il derby, come da pronostico per gli attuali stati di forma, dovesse andare agli uomini di Gattuso. Impensabile rinunciare a Patrick Cutrone: classe ’98 e spalle tanto larghe da mettere in secondo piano qualsiasi altra considerazione. Farà bene il prossimo commissario tecnico della nazionale italiana ad inserirlo sin da subito tra i cardini del nuovo progetto di rinnovamento. Ammesso che questa sia l’intenzione. Le statistiche di Cutrone: sei reti in diciotto gare di campionato, alla media di 0.33 reti a partita. Tante di queste però giocate solo in parte: la media rispetto all’impiego infatti racconta di una rete ogni centocinquantaquattro minuti di gioco. Analisi scontri diretti: cinque disputati di cui soltanto tre da titolari, due volte in rete. Ricapitolando: tre scontri diretti in cui è stato scelto dal primo minuto, due reti decisive. A vent’anni. Chiamasi personalità. All’attivo anche due assist.

Serie A, Milan-Inter: Mauro Icardi

Lo stop ai box che ha interessato l’intero mese di febbraio è necessariamente concluso: c’è il Milan alle porte, con l’imperativo di difendere quel quarto posto ancora vivo grazie ai risultati di inizio stagione. L’evoluzione è così palesemente negativa da risultare oltremodo preoccupante per le ambizioni di questa Inter: mancanza totale di gioco e idee, involuta anche la tenuta difensiva, lì dove ad onor del vero tante lacune erano state colmate dalle strepitose prestazioni del solito Handanovic. Ad uno Spalletti in evidente difficoltà serve come l’aria il miglior Mauro Icardi: vice capocannoniere della Serie A con diciotto reti all’attivo in ventidue gare, alla media di 0.81 gol a partita. Nello specifico, uno ogni centootto minuti disputati. Analisi scontri diretti: ne ha giocati sei ed è andato in rete cinque volte. Nel complesso del suo campionato un assist a referto. Turno pirotecnico di Serie A: gli equilibri non possono non passare dai bomber che hanno caratterizzato gli andamenti delle principali squadre e del torneo nella sua interezza. Serie A 2017-18 di cui lunedì sapremo sicuramente qualcosa in più.

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