2020
Serie A, ritiro permanente per 1500 persone: così si prova a ripartire
La FIGC studia le strategie migliori per provare a ripartire: al vaglio un isolamento permanente per le squadre
L’ultima idea della commissione medica della FIGC insieme ad un gruppo di scienziati è rinchiudere squadre, staff e addetti ai lavori in un bolla. In un ritiro permanente senza contatti con l’esterno. Lo riporta La Gazzetta dello Sport, che spiega come il centro di allenamento sarebbe la «casa» dove ricominciare. Partendo con esami specifici, allena- menti individuali o di piccoli gruppi con rispetto della distanza interpersonale. Azzerando i rapporti con l’esterno. Una soluzione che naturalmente non riguarderebbe solo i calciatori, ma tutti coloro che fanno parte del «gruppo squadra»: tecnici, medici, fisioterapisti, magazzinieri. Una settantina di persone per ogni club.
Oggi, alle 10, la commissione torna a riunirsi, è arrivato il momento di prendere qualche decisione. Due i principali problemi di questa proposta: il primo è la disponibilità dei test. L’umore della gente è nero. Il calciatore non potrà avere trattamenti di favore e dovrà essere trattato allo stesso modo di un cittadino, facendo i conti con i tamponi o i reagenti che ci sono. L’altro scoglio da superare è proprio la disponibilità delle case. La soluzione del ritiro permanente si scontra nel fatto che una metà dei club di A (e tutti quelli della B) non ha un centro di allenamento con foresteria. C’è quindi da cercare una soluzione non facile. Forse un protocollo alternativo. Insomma, il progetto «casa» è realistico solo per i campionati maggiori.