Editoriale
Serie A, bye bye Juve allo Scudetto: no, il problema non era CR7
Il mercoledì di Serie A esclude già di fatto la Juve dalla lotta Scudetto: il ritardo di 13 punti dalla vetta farà sogghignare le rivali e CR7…
Non siamo nemmeno a novembre e già ci tocca escludere la Juve dalla lotta Scudetto in questa sorprendente Serie A. Certo, mancano ancora 28 partite e chissà quanti punti a disposizione ma una squadra capace di vincere 4 gare su 10 e che ha segnato gli stessi gol dell’Empoli (e otto in meno del Verona, per dire) non si può razionalmente considerare candidata al titolo.
Anche perché il divario dalla vetta della classifica si è ulteriormente allargato e quel numeretto 13 che divide dal Milan (e forse anche dal Napoli) ha il forte retrogusto di bocciatura definitiva. E il Max Allegri quasi remissivo e rassegnato nel post Sassuolo fa intendere quanto il percorso per ritornare grandi sia ancora lungo e tortuoso.
Ma oltre alle avversarie dirette, a sogghignare c’è probabilmente anche qualcun altro. Cristiano Ronaldo. Non tanto per la nuova avventura con il Manchester United, balbettante anziché no tra le mani di Solskjaer, quanto piuttosto per la narrazione degli ultimi due mesi secondo cui il fuoriclasse portoghese fosse in qualche modo un ingombro invece che un valore aggiunto.
Che la sua presenza non fosse granché digerita da allenatori e compagni di squadra era piuttosto palese, ma che finisse per essere additato quale responsabile principale, se non unico, dei fallimenti recenti è stato ultimamente esercizio di stile un tantino fuori luogo.
E non si parla di opinioni di giornalisti, addetti ai lavori o tifosi che fossero, ma delle dichiarazioni degli ex compagni di spogliatoio. Prima Leonardo Bonucci, poi anche Giorgio Chiellini a lanciare frecciatine più o meno velate, cui CR7 ha risposto ad hoc. Veleni a parte, una cosa è però ormai chiarissima anche al più miope dei supporter bianconeri: il problema della Juventus no, non era proprio Cristiano Ronaldo.