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Serie A: le 5 domande al campionato
Serie A, 5 domande da fare al campionato dopo l’ultima giornata. Ecco cosa ci si chiede ora
Come fa in maniera ricorrente, La Gazzetta dello Sport fornisce 5 domande alla Serie A dopo che Torino-Cremonese ha chiuso la giornata numero 23. Come diligenti analisti del nostro campionato, proviamo ad abbozzare una rapida risposta alle questioni poste da Alex Frosio, ben sapendo che il calcio è materia opinabile.
1) De Ketelaere timido. Il Milan cosa deve farlo per lanciarlo? Domanda davvero difficile. Vero, Pioli ha saputo aspettare Tonali e anche il belga, come il tuttofare italiano, aveva dimostrato nelle esperienze precedenti un valore reale, impossibile pensare che prima o poi non si sarebbe manifestato. Un suggerimento radicale potrebbe essere farlo parlare. Una bella intervista esclusiva per confessarlo. Visto che tutti parlano (male) di lui, fargli raccontare apertamente i suoi problemi d’ambientamento. Magari funziona.
2) Allegri ha ragione ad arrabbiarsi per le critiche? Con il -15, il mister juventino può anche essere un filino nervoso e chi non lo capisce gli sta chiedendo troppo. Non ha torto se il tema è svolto a loop, con un bel tasso di approssimazione e se glielo pongono con l’idea che lui sappia far giocare solo male. Resta il sospetto che Allegri pensi una cosa: che la Juve di oggi, quando cresce di livello, non riesca a fare realmente la differenza. Ma questo è un tema da esame di maturità, ci sono altre risposte da dare.
3) Immobile è tornato al momento giusto per Sarri e Mancini? Sì per la Lazio, no per la Nazionale. Come più o meno sempre è successo. Difficile che avvenga il contrario.
4) Il Lecce ferma spesso le big del campionato. Che cos’ha di speciale? Coraggio, entusiasmo, classifica meritatamente serena, individualità in ascesa. E nessuno come il Lecce – forse giusto gli altri giallorossi della Roma – sa battere i corner in maniera così produttiva.
5) Perché Napoli a parte c’è questo saliscendi nell’alta classifica? Perché l’equilibrio è reale con Inter e Milan che hanno attraversato crisi gravi. E nel vedere così lontano gli azzurri da record, si finisce per sentirsi così normali da finire per esserlo davvero.