2020

Serie A, il calcio chiede aiuto al Governo. E Spadafora accusa il sistema

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Mentre il calcio italiano chiede aiuto alle istituzioni, il ministro Spadafora critica il sistema. C’è il rischio di un collasso strutturale

Il momento è piuttosto delicato se Lega Serie A e FIGC decidono di scrivere una lettera al Governo per chiedere tutele e soprattutto aiuti economici per provare a bilanciare – almeno in parte – le gravi perdite a causa dell’emergenza sanitaria. Tra i destinatari del messaggio anche Vincenzo Spadafora, ieri sera ospite a “Che tempo che fa”, ancora a battere sulla questione RonaldoNon ci siamo sentiti. Ha violato il protocollo»). Ma ad allarmare è soprattutto il pensiero sulla serie A. «In questo momento non abbiamo valutato la sospensione del campionato. La serie A si è data un protocollo che non ha funzionato come doveva perché non è stato rispettato.

Le nostre bolle sono state applicate con metodi discutibili». Perché evidenziarne solo gli aspetti problematici e non gli sforzi e i sacrifici per provare a portarlo a termine?  Perché sminuire sistematicamente la massima espressione del sistema calcio italiano? In un momento del genere un ministro dello Sport farebbe bene a dare certezze e garanzie, invece di sollevare dubbi e generare allarmismo, ma evidentemente la classe politica italiana non ritiene il calcio una priorità. Nemmeno secondaria. Anche se i campionati dilettantistici e amatoriali si sono fermati, e quelli professionistici lottano contro virus, protocolli e mille difficoltà per sopravvivere. Più di aiuti economici e garanzie in questo momento il calcio avrebbe bisogno di quel minimo di considerazione che si merita.

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