2020
Serie A, i veterani al comando. Ibra e i suoi fratelli dominano il campionato
Gli over 35 si sono presi il campionato, a suon di gol e prestazioni di alto livello. La media si è alzata e loro fanno ancora la differenza
Non è un campionato per vecchi? Ditelo a Ibra, Buffon o CR7, oppure parlatene con Ribery, Quagliarella e vi faranno presto cambiare idea. Perché gli equilibri del nostro calcio sono cambiati, e i tempi dilatati. Permettendo ai campioni di essere ancora splendidi protagonisti dopo i 35, proprio come Bruno Alves, Pandev, Palacio, fino a Maggio e Danilo. Nella maggioranza dei casi non si tratta di campioni a fine carriera, in odore di pensione: la differenza che salta agli occhi, rispetto al passato, è che forse mai come quest’anno i veterani della serie A giocano, incidono e fanno la differenza. A parte rare eccezioni come Kolarov (e Vidal), che al momento sta facendo fatica ad imporsi all’Inter, tutti gli altri – o quasi – non si discutono. E per mantenersi al top hanno scalzato la concorrenza di giocatori con 10-15 anni in meno, quasi una generazione.
L’età media del campionato si è assestata sui 27 anni, non la più anziana degli ultimi anni, anzi. Con picchi di 28,5 (Benevento, Lazio), e 28,2 (Inter) mentre la squadra più “giovane” è il Milan con i 23,7 anni di media, guidata dal totem Ibra. A 39 anni lo svedese è a due reti da Cristiano Ronaldo nella classifica cannonieri, nonostante gli stop per Covid e infortuni. Nel campionato stravolto dall’emergenza sanitaria, a differenza del recente passato, gli over 35 da comparse si sono ritrovati a giocare un ruolo da protagonisti, quasi a sorpresa, sfruttando la loro smisurata esperienza nel momento di riassestamento post lockdown. La classifica si è compattata, così come i valori atletici, con meno picchi degli ultimi anni. Il contesto ideale per emergere o confermarsi anche dopo i 35: Ronaldo e Ibra continuano a segnare come ragazzini, Buffon (ben oltre i 40) si è dimostrato ancora decisivo tra i pali proprio come Pegolo e Reina. Quagliarella è tornato a decidere le partite, come Ribery, mentre Palacio e Pandev segnano poco ma fanno la differenza a livello di spogliatoio. Segno che mai come quest’anno il campionato ha bisogno di punti di riferimenti ed esperienza.