2014

Serie A: Cagliari – Chievo, pagelle

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Le pagelle e il tabellino di Cagliari – Chievo Verona, 14° di Serie A

Qualche istante fa è giunta al termine la partita dello stadio Sant’Elia di Cagliari tra i padroni di casa del Cagliari e gli ospiti del Chievo Verona. La partita era valevole per la giornata numero quattordici del campionato di Serie A Tim valido per la stagione 2014-15; andiamo a vedere come si sono comportate le squadre in campo: ecco le pagelle e il tabellino di Cagliari – Chievo.

Cagliari (4-3-3): Cragno 6; Pisano 5 (46′ Avelar), Benedetti 4, Rossettini 5, Balzano 5; Crisetig 4.5 (46′ Donsah 6), Conti 6, Ekdal 5.5; Farias 4.5, Ibarbo 6, Cossu 4 (46′ Longo 5. Allenatore: Zeman 4.

Chievo (4-4-2): Bizzarri 6; Frey 6, Cesar 5.5, Gamberini 6, Zukanovic 7; Izco 6, Radovanovic 6, Hetemaj 7, Birsa 6.5 (69′ Schelotto 6); Paloschi 7.5 (88′ Lopez s.v.), Meggiorini 7 (79′ Pellissier s.v.). Allenatore: Maran 7.

CAGLIARI – IL MIGLIORE

Victor Ibarbo 6: In un Cagliari così è difficile trovare qualcuno che ha giocato bene, però Victor Ibarbo va lodato per lo spirito di sacrificio e per essere stato uno dei pochi a non aver mai tirato indietro la gamba. E’ stato il migliore anche perché, mentre tutti gli altri corricchiavano per il campo quasi senza un perché, il colombiano si trovava addirittura in posizione di terzino per recuperare il pallone, logico poi che quando è arrivato in area non è mai stato lucido per fare la scelta giusta. Partita sufficiente anche per il portiere Cragno.

CAGLIARI – IL PEGGIORE

Simone Benedetti 4: Scegliere Benedetti al posto di Ceppitelli non è stata una mossa intelligente da parte di Zdenek Zeman. La difesa del Cagliari ha dato il peggio di sé e soprattutto i primi dieci minuti sono stati lo specchio della stagione finora dei sardi, molto disattenti e tardi nell’entrare in gioco mentalmente. Benedetti è un po’ l’emblema di questa difficoltà dei suoi, sembra essere entrato in campo per caso e sbaglia tutti i palloni che tocca. Ci starebbe pure un rigore per un ingenuo fallo su Paloschi, buon per lui che Mariani non ha visto. 

CHIEVO – IL MIGLIORE

Alberto Paloschi 7.5: Agli esordi si pensava potesse diventare il nuovo Pippo Inzaghi, adesso Pippo Inzaghi pagherebbe per avere una prima punta al Milan come il Paloschi di oggi. Tarantolato come non mai, Paloschi è stato il migliore del Chievo e non solamente per il gol da vero rapace ma anche per il gioco in fase di copertura e per la facilità con cui, quasi in ogni occasione, si è benuto Simone Benedetti. Sempre in pressione sulla difesa sarda, ha formato una gran coppia con Meggiorini, anche lui degno di nota per il gol in rovesciata.

CHIEVO – IL PEGGIORE

Bostjan Cesar 5.5: Non c’è a dire il vero un giocatore del Chievo che ha demeritato, però se si dovessero fare le pulci alla formazione di un ottimo Rolando Maran allora potremmo porre la lente di ingrandimento sull’opaca prestazione di Cesar. Nonostante sia Zukanovic a marcare Ibarbo, è Cesar quello ad andare più in difficoltà quando si avvicina il colombiano. Fa buona guardia su Longo ma è quello che crea più rischi alla propria difesa, vedi l’improvvido tuffo di testa su cross innocuo da sinistra sul quale rischia un autogol clamoroso.

TABELLINO – Cagliari 0-2 Chievo Verona

Marcatori: 3′ Meggiorini (CV), 10′ Paloschi (CV)
Ammoniti: Izco (CV), Zukanovic (CV), Benedetti (CA), Cossu (CA), Conti (CA), Frey (CV), Ekdal (CA), Farias (CA)
Espulsi: nessuno.

Cagliari (4-3-3): Cragno; Pisano (46′ Avelar), Benedetti, Rossettini, Balzano; Crisetig (46′ Donsah), Conti, Ekdal; Farias, Ibarbo, Cossu (46′ Longo). A disposizione: Carboni, Ceppitelli, Capuano, Murru, Dessena, Capello, Joao Pedro, Caio Rangel. Allenatore: Zeman.

Chievo (4-4-2): Bizzarri; Frey, Cesar, Gamberini, Zukanovic; Izco, Radovanovic, Hetemaj, Birsa (69′ Schelotto); Paloschi (88′ Lopez), Meggiorini (79′ Pellissier). A disposizione: Bardi, Secuilin, Dainelli, Sardo, Biraghi, Cofie, Maxi Lopez, Lazarevic, Bellomo, Botta. Allenatore: Maran.

Arbitro: Mariani. Guardalinee: Longo e Bianchi. IV Uomo: Marrazzo. Giudici di porta: Doveri e Gavillucci.

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