2013

Serie A, 7^ giornata: Napoli – Livorno, pagelle

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Nessuna insufficienza in casa Napoli, viceversa tra gli uomini di Nicola

SERIE A 7^ GIORNATA NAPOLI LIVORNO – Ecco le pagelle della sfida del San Paolo tra Napoli e Livorno, impegno valevole per il settimo turno di campionato e terminato sul risultato di 4-0 per i padroni di casa.

Napoli (4-2-3-1)

Reina 6 – Mai realmente impegnato, si limita all’ordinaria amministrazione.

Mesto 6 – Complici le assenze nel settore è diventato una pedina inamovibile dello scacchiere di Benitez: diligente, non commette particolari sbavature.

Fernandez 6.5 – Paulinho ed Emeghara non sono clienti semplici e lui sfodera una delle poche prestazioni positive della sua carriera partenopea: deve trovare fiducia e convinzione.

Britos 6 – Domina sulle palle aeree, più in difficoltà sugli spostamenti laterali.

Armero 6.5 – Più volte chiamato in causa quando Emeghara allarga il raggio d’azione dalle sue parti, non si lascia mai trovare impreparato.

Behrami 7 – Recupera una quantità di palloni impressionante e si conferma un fattore decisivo di questo Napoli: impensabile farne a meno.

Inler 6.5 – Ha il merito di trovare la rete del raddoppio con un’ottima conclusione dalla distanza che trova la complicità decisiva di Bardi, poi si limita a gestire la manovra con ritmi che risultano tutt’altro che sostenuti.

Callejon 6.5 – Nel primo tempo si dedica più alla fase di non possesso, nella ripresa chiude la gara sfruttando l’ottimo uno-due con Pandev ed è già al quarto gol in Serie A: acquisto azzeccato, almeno stando ai numeri.

(dal 68’ Insigne) 6 – Propizia la rete del 4-0 con un’iniziativa in contropiede.

Hamsik 6.5 – Non particolarmente brillante nella prima frazione di gara, cresce alla distanza e merita di chiudere la sua partita con il gol del definitivo 4-0. Certezza oltre ogni ragionevole dubbio.

(dall’84 Bariti) s.v.

Mertens 7 – E’ una pedina che mancava nell’organigramma partenopeo: velocità sia in termini di inserimento che palla al piede. L’assist per il gol di Pandev è suo dopo un’eccellente cavalcata di trenta metri, ispira anche il gol di Inler.

Pandev 7 – Tramuta in gol la prima palla toccata capitalizzando al massimo l’ottimo assist di Mertens, è particolarmente ispirato e lo dimostra anche con l’assist che serve a Callejon in occasione del 3-0.

(dal 76’ Zapata) s.v.

 

Livorno (3-5-2)

Bardi 4.5 – Paperona della giornata sulla botta di Inler dalla distanza e non particolarmente reattivo sul gol di Callejon: una buona parata su un calcio di punizione di Mertens.

Coda 4.5 – La retroguardia toscana è un vero e proprio colabrodo e quando il Napoli affonda nessuno dà l’impressione di poter contenere gli attaccanti partenopei.

Rinaudo 4.5– Prestazione negativa, è imballato e negli spostamenti laterali risulta del tutto inefficace. Ex non rimpianto.

Ceccherini 5 – Fa leggermente meglio rispetto ai suoi compagni di reparto ma la prestazione è assolutamente insufficiente.

Schiattarella 5 – Brutta, bruttissima giornata contro un cliente come Dries Mertens: di fatto non lo prende mai.

Luci 5 – Tanti falli e poche idee: il centrocampo del Livorno soffre tremendamente in tutte le fasi di gioco.

(dal 64’ Siligardi) s.v.

Greco 5.5 – E’ sicuramente il più lucido della mediana livornese: ha tempi d’impostazione e prova a far ragionare anche i suoi compagni di squadra decisamente più frenetici.

(dal 52’ Piccini) 5 – Non può incidere in una gara così complessa.

Duncan 5 – In avvio sbaglia tanto, poi lascia intravedere qualche qualità quando recupera un pallone e lo serve perfettamente sui piedi di Emeghara.

Mbaye 5.5 – Ha fisico e dinamismo, oltre a qualche evidente limite tattico: prova ad affondare la falcata ma nel complesso Mesto lo contiene piuttosto agevolmente.

Emeghara 5.5 – Sfiora il gol dell’anno con un clamoroso colpo al volo ad incrociare scagliato da ben venticinque metri: per il resto fa tanto movimento ma è tutto il Livorno che fatica ad incidere negli ultimi metri.

(dal 69’ Belinghieri) s.v.

Paulinho 5 – Meno ispirato rispetto ai suoi standard: parte con la voglia di spaccare il mondo e finisce per nascondersi tra le maglie avversarie.

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