2013
Serie A, 15^ giornata: la moviola delle sfide di ieri
SERIE A 15^ GIORNATA MOVIOLA – Con il posticipo di San Siro tra Inter e Parma si è chiusa la quindicesima giornata del massimo campionato italiano, che ha regalato ancora tanti episodi da analizzare sotto la lente d’ingrandimento della moviola.
INTER-PARMA: se la cava bene l’arbitro Valeri, del resto la partita è povera di episodi controversi. La protesta più evidente è quella dell’Inter in avvio di ripresa, quando Alvarez entra in collisione con Acquah: il centrocampista degli emiliani appoggia le mani sull’argentino, ma poi le toglie per evitare guai con un movimento provvidenziale, dato che poi il nerazzurro finisce a terra. Qualche dubbio sul 2-2 di Guarin, che è al limite del fuorigioco sulla sponda di Palacio. Buona l’amministrazione anche dei gialli.
CAGLIARI-GENOA: il primo episodio riguarda il vantaggio del Genoa, con Alberto Gilardino al di là dei difensori, ma non in posizione di fuorigioco punibile, perché la palla non gli arriva, mentre sul successivo assist di Lodi è regolare la sua posizione. Ingiusta l’espulsione di Manfredini, già ammonito per una trattenuta su Pinilla: il difensore si divincola dalla presa di Conti, che lo tiene in modo evidente per la maglia, e l’arbitro Giacomelli decide di punire entrambi, sbagliando però la portata delle responsabilità. Regolari entrambi i gol di Sau, che non è in fuorigioco, mentre rischia grosso Avramov per una tirata di capelli a Biondini a partita conclusa: avrebbe meritato l’espulsione.
ROMA-FIORENTINA: buona direzione di Orsato, che commette però qualche sbavatura: giusta l’espulsione di Pjanic per doppia ammonizione: la prima perché intercetta con la mano il passaggio diretto ad un avversario, la seconda per uno sgambetto su Pizarro.
SAMPDORIA-CATANIA: proteste blucerchiate in avvio di partite per un contatto tra Gyomber ed Eder, ma l’errore di Celi è meno grave, perché il fallo è fuori area, quindi manca una punizione dal limite. Regolare il raddoppio di Gabbiadini, che è tenuto in gioco da Legrottaglie.
SASSUOLO-CHIEVO: discreta la prova dell’arbitro Massa, che resta in corsa per un posto da inernazionale. Poche le contestazioni: sbagliato fermare per fuorigioco Thereau, lanciato verso Pegolo.
TORINO-LAZIO: regolare la posizione di D’Ambrosio, che serve l’assist per il gol di Glik. A fine primo tempo Hernanes continua a giocare da solo e segna, ma Tagliavento aveva fischiato già da qualche secondo. Con personalità poi l’arbitro gestisce la partita nel secondo tempo: non vede un fallo su Cerci, ma punisce il granata per la protesta smodata, del resto il designatore Braschi era stato chiaro: bisogna sanzionare chi protesta in maniera plateale.
VERONA-ATALANTA: il pari del Verona nasce da un angolo che non c’era, perché l’ultimo tocco è stato di Toni, che però aveva subito fallo un attimo prima proprio nei pressi della linea di fondo. Gomez sulla battuta successiva si libera di Canini in modo corretto, seppur aiutandosi un po’ con le braccia. L’episodio chiave è il rigore concesso da De Marco nel finale: Cacia brucia in velocità Cazzola, che lo placca. Giusta l’espulsione per chiara occasione da gol negata, ma il fallo avviene appena fuori area. L’arbitro si fida della chiamata dell’addizionale Di Bello, meglio piazzato, ma a velocità normale non era semplice capire l’esatta posizione dell’attaccante, che cade dentro l’area.