2013

Sensibile: “Tutto su Icardi, Obiang e la Sampdoria”

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SENSIBILE SAMPDORIA ICARDI OBIANG – In una lunga intervista, rilasciata per l’edizione odierna di Tuttosport, Pasquale Sensibile è tornato a parlare dopo il suo addio alla Sampdoria. L’ex direttore sportivo della formazione blucerchiata ha parlato anche di un paio di giovani talenti, diventati titolari inamovibili in questa stagione, tra i quali spicca il nome del centrocampista Pedro Obiang:Ho un debole per lui e non solo perché l’ho avuto alla Samp. Domani mattina per me può giocare in qualsiasi top club. Qualsiasi. E’ un ragazzo intelligente, pronto per compiere il salto: è maturo. Deluso per l’esperienza alla Sampdoria? Brucia perché dopo quello che era stato fatto pensavo che non potessero in così poco tempo cambiare alcuni principi di educazione e di rispetto dei ruoli come invece è successo. Un anno e mezzo fa ho ereditato una situazione pesantissima e non l’ho mai utilizzata come alibi: abbiamo smaltito, con il preziosissimo aiuto del mio collaboratore Domenico Teti, un monte ingaggi alto e, lo dico col massimo rispetto, un certo parco giocatori che possedeva poco valore commerciale. Abbiamo vinto in serie B dopo una lunga e difficile rimonta, abbiamo preso decisioni anche impopolari: ci è stato chiesto di ringiovanire la rosa, valorizzarla e abbassare il tetto salariale: abbiamo raggiunto tutti gli obiettivi, mi riferisco chiaramente al periodo fino a quando ho lavorato io. Eravamo a metà classifica. Siccome la società è un po’ cambiata nel frattempo, evidentemente qualcuno ha raccontato qualche verità diversa. E qualcun altro deve avergli creduto. Icardi? Il ragazzo mi ha sorpreso, non credevo che avrebbe reso così tanto in così poco tempo. E sono felice per lui. Non prenderò mai la paternità di aver lanciato Icardi: lo ha lanciato Ferrara, solo lui. Ciro, insieme a me, ha avuto il coraggio di credere in una squadra che a detta di qualche attuale importante dirigente blucerchiato non si sarebbe mai salvata. Premesso ciò, un mese prima delle mie dimissioni avevo presentato una proposta di rinnovo per l’attaccante che mi era stata rifiutata. Questa è la verità. E non è vero che ho proposto il ragazzo a dieci squadre diverse di serie B, semmai è il contrario: ho rifiutato una montagna di offerte. E tutto questo è dimostrabile.

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