2020
Sensi racconta: «Conte? Ha un atteggiamento paterno. Sull’arrivo di Eriksen…»
Stefano Sensi ha parlato sulle pagine di La Repubblica. Queste le parole del centrocampista dell’Inter
Stefano Sensi si è raccontato sulle pagine di La Repubblica, spiegando come sta vivendo queste settimane e facendo un punto della situazione sulla stagione dell’Inter.
CALCIO – «Il calcio è la mia vita, ma ora fatico a pensarci. Riprendere a giocare non è la priorità, ne parliamo anche fra compagni di squadra in chat. Siamo cittadini come gli altri, pensiamo a chi sta male e a chi muore. Ai medici e agli infermieri in prima linea».
CONTE – «Con Conte ho un ottimo rapporto, è più scherzoso di come si possa pensare. E molto diretto, cosa che apprezzo. Con alcuni di noi, me compreso, ha atteggiamenti paterni».
ALLENAMENTI – «Dopo gli infortuni oggi sono pronto, anzi lo sarei. Il programma d’allenamento è simile a quello che facciamo alla Pinetina, teniamo alto il battito cardiaco. La differenza è la palla, che non tocco mai. Qualche compagno prova a palleggiare in casa. A me non va, non ha senso»
ERIKSEN – «Se ho sofferto il suo arrivo? No, una grande squadra deve avere più giocatori per ogni posizione. Christian ha giocato ad alti livelli, ci ha dato e ci darà una grande mano. Vorrei migliorare nella visione periferica, quel colpo d’occhio veloce che permette di intuire l’evoluzione del gioco e fare il passaggio giusto. Una dote difficile da allenare, ma ci sto lavorando».
IDOLO – «Da bambino volevo giocare in porta e non tifavo per alcuna squadra, seguivo i campionati argentino e brasiliano per la tecnica. Poi il mio idolo diventò Xavi, studiavo i suoi video. Quando mi paragonano a lui mi emoziono, senza montarmi la testa».
SOGNO – «Sogno di vincere con l’Inter, che è casa mia e di giocare gli Europei nel 2021»