Periodaccio per Clarence Seedorf che oltre ai problemi di casa Milan dove far fronte alle accuse di Cristiano Sandri e dell’intera tifoseria laziale.

MILAN – SEEDORF – Doveva essere il salvatore della patria. Rasserenare l’ambiente, rilanciare le ambizioni rossonere, mettere ordine nello spogliatoio e soprattutto iniziare a vincere con continuità. Mai premesse furono così disattese. Lo spogliatoio non si sa da che parte vada, Balotelli minaccia di andarsene se viene ritenuto un peso, le vittorie sono rare, le ambizioni di conquistare prima un trofeo e ora un piazzamento importante in ottica futura sono nulle. Succedono cose turche a Milanello e la notizia di un tutor che segue e sostiene Clarence nel suo lavoro non si sa bene se prenderla con un sorriso o con vergogna.

LAZIO – CRISTIANO SANDRI – A rendere ancor più complicato questo momento ci si mette pure il calendario e nello specifico la trasferta di domenica sera all’Olimpico contro la Lazio. «Non c’entra il colore della pelle, c’entra quanto avvenne 7 anni fa circa che nessuno si è dimenticato. Inoltre, delle scuse in seguito non ne sono mai arrivate e nemmeno me le aspetto domani sera». Tuona così Cristiano Sandri  riferendosi all’allenatore rossonero e aggiunge «Il suo rifiuto di portare il lutto braccio la domenica successiva all’omicidio di mio fratello Gabriele fu un atto di anticonformismo fuori luogo oltre che di scarsa sensibilità. Evidentemente, dietro il grande giocatore quale è stato c’è un piccolo uomo». La domenica successiva alla tragica morte di Gabriele Sandri Clarence si rifiutò di indossare il lutto al braccio.

LA RISPOSTA DI CLARENCE – «Volevo chiarire verso la famiglia e i tifosi laziali che la mia decisione di non mettere il lutto l’11 novembre 2007 era semplicemente legata al fatto che in quel momento non si sapeva di cosa si trattasse. Ho letto alcune cose su una situazione molto delicata come la morte di Gabriele Sandri, ma ho sempre rispettato le scomparse e avevo fatto le condoglianze subito alla famiglia. Chiedo scusa a loro se si sono sentiti offesi». Queste le parole di Clarence in sua difesa. Ma davvero a distanza di una settimana dalla scomparsa di Gabriele, Clarence non aveva capito “di cosa si trattasse”?.