2014

Se questa è la partita comoda

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Roma, è mission impossible. Le tre concorrenti Champions l’una contro l’altra già un anno fa

CHAMPIONS LEAGUE ROMA CSKA MOSCA – Un giorno e ci siamo: parte la mission impossible giallorossa. L’urna di Champions, quando scatti dalla quarta fascia, ti riserva nella stragrande maggioranza dei casi un girone di ferro: il Napoli in tal senso ha fatto scuola, non è andata meglio ad una Roma che sarà chiamata ad affrontare i tre campioni in carica di Germania (Bayern Monaco), Inghilterra (Manchester City) e Russia (Cska Mosca).

IL CSKA MOSCA – Un anno fa addirittura in seconda fascia al sorteggio di Montecarlo, ora in terza: l’incredibile coincidenza ha consegnato ai russi, in entrambe le occasioni, un girone eliminatorio con Bayern Monaco e Manchester City. Roba da non crederci. Una maledizione che vede come spettatrice interessata oggi la Roma e nella passata edizione il Viktoria Plzen (terminò con Bayern Monaco e Manchester City a 15 punti, Viktoria Plzen e Cska Mosca a 3): di male in peggio per il club guidato da Leonid Slutski. Che però ha le carte in regola per presentarsi al grande appuntamento internazionale senza paura: due volte consecutive campione di Russia dopo un’assenza lunga sette anni (dal 2003 al 2006 gli altri tre titoli della tormentata storia del Cska Mosca) ed una presenza sul fronte europeo che dal 2000 in poi conta – tra Champions ed Europa League – ben dodici partecipazioni in quattordici anni.

ATTENTI A … – Il Cska Mosca può incentrare le sue ambizioni su diversi calciatori di livello internazionale: in retroguardia l’esperienza dei gemelli Berezutski – dovrebbe giocare titolare soltanto Vasili, attenzione a Mario Fernandes, un esterno brasiliano di grande spinta – a protezione di un Akinfeev in cerca di rilancio dopo l’inatteso flop mondiale, la mediana è rinforzata dai colpi estivi Eremenko e Natcho (il primo, vecchia conoscenza del campionato italiano ai tempi dell’Udinese, è uno dei centrocampisti più sottovalutati del panorama internazionale per completezza di caratteristiche), il talento è tutto nelle mani di quell’Ahmed Musa che i meno affini al calcio globale hanno imparato a conoscere nello scenario di Brasile 2014 con la maglia della Nigeria (doppietta all’Argentina di Messi) e del solito Doumbia. Pesa come un macigno l’assenza per squalifica del gioiello Dzagoev: accantonato da Capello nel Mondiale brasiliano – pochi spiccioli di gara per lui, fattore inspiegabile in una Russia che non eccedeva affatto in termini di qualità – è proprio lui ad elevare il livello degli attuali campioni di Russia. Non dimentichiamolo: già alla settima partita del proprio campionato e dunque probabilmente avanti sotto il profilo della condizione atletica.

COME APPROCCIA LA ROMA – In un girone di tale complessità puoi sbandierare tutto l’entusiasmo che vuoi ma è consigliabile andarci con i piedi di piombo: le trasferte – tutte e tre – saranno un vero e proprio inferno e la Roma dovrà giocoforza edificare le proprie velleità nel fortino interno dell’Olimpico. Se fallisce in casa a rischio non c’è soltanto il passaggio alla fase ad eliminazione diretta quanto anche quel terzo posto utile per retrocedere in Europa League e dunque non abbandonare anticipatamente il fronte internazionale. Partire forte, considerato il calendario, è d’obbligo ma tutt’altro che scontato: la vocazione mondiale della proprietà impone alla banda Garcia di non lasciare nulla di intentato. Il resto lo racconterà il campo.

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