2016
Se il Sassuolo si mettesse anche a segnare
Al tavolo delle grandi con il 12 attacco della Serie A: al Sassuolo di Di Francesco mancano soltanto i gol
Meno del Sassuolo, quando siamo oramai giunti a metà campionato, ha perso soltanto il Napoli: tre le sconfitte subite dagli uomini di Eusebio Di Francesco – in trasferta contro Empoli, Milan e Genoa – e nessuna battuta d’arresto contro le prime cinque forze della classifica. Il Sassuolo ha avuto la meglio su Napoli e Juventus al Mapei Stadium (dove ha battuto anche la Lazio), pareggiato all’Olimpico di Roma ed è in attesa di affrontare l’Inter in quel di San Siro.
ANDAMENTO TOP – Si è scelto di aprire con alcuni rilievi statistici per esprimere la portata della stagione nero verde: l’attuale settimo posto e la quota 27 punti va considerata in base alla gara che gli emiliani dovranno recuperare il prossimo 20 gennaio al Mapei contro il Torino. Un’eventuale vittoria renderebbe la proiezione di un sesto posto da urlo se si pensa ai soli sei punti di distanza dalla capolista Inter: peraltro una delle tre squadre da affrontare ancora nel girone d’andata della Serie A, l’altra è il Frosinone con cui il Sassuolo riprenderà il suo campionato nel giorno dell’Epifania. Occasione ulteriore per mettere punti in cascina e la testa sul cuscino in compagnia delle grandi.
ORGANIZZAZIONE SUPER MA … – Il valore aggiunto in casa Sassuolo è la continuità garantita dal lavoro di Di Francesco: autore della storica promozione dalla serie cadetta, la proprietà impersonificata in primis dal presidente Giorgio Squinzi ha scelto di puntare forte sul tecnico abruzzese e – salvo un indugio durato appena cinque gare nella stagione del battesimo in Serie A – ha dunque legato il destino del club alle sue scelte. Il mood è stato quello dell’organizzazione di gioco: il Sassuolo è oramai una squadra che gioca a memoria ed a prescindere dagli interpreti, lo dimostra una stagione in cui la celebre coppia gol del recente passato – ovviamente Zaza e Berardi – ha perso una metà destinazione Juventus senza che la parte restante (la stella di Domenico Berardi) abbia inciso più di tanto. Appena dieci presenze e due gol per l’attaccante calabrese apparso un tantino irrequieto nel corso della stagione.
… SI SEGNA POCO – Per fortuna il suo Sassuolo funziona ugualmente ma il mancato apporto (classe 1994, ben 16 e 15 le reti siglate nelle prime due stagioni di Serie A!) di uno dei prospetti statisticamente più impressionanti del panorama calcistico mondiale ha reso l’attacco emiliano piuttosto lacunoso. La produzione offensiva del Sassuolo è il dodicesimo della Serie A: meno degli uomini di Di Francesco segnano soltanto sette delle ultime otto forze della classifica e la sorprendente Atalanta di Reja. Per sopravvivere nelle zone altissime della classifica è questo il dato da alterare: se l’Empoli è la reale novità della stagione perché completamente inattesa dopo gli scossoni estivi di calciomercato, per il Sassuolo – dopo le prime due stagioni di assestamento – si può parlare di annata della verità. L’equilibrio c’è (quarta difesa del torneo!) ed è anche piuttosto sofisticato, la consapevolezza anche, così come la solidità economica e progettuale: mancano i gol – tra cui quelli di Berardi – per far tremare le grandi forze della Serie A.