2016
Se il Milan è ancora spumante Bacca è champagne
Quarta rete consecutiva per Carlos Bacca, ora a quota 12: il Milan si gode il suo centravanti
Ha ragione Sinisa Mihajlovic a descrivere il suo Milan come un ottimo spumante e non ancora uno champagne elitario: non possono bastare due vittorie consecutive, tre nelle ultime quattro gare di campionato, o la striscia di cinque risultati utili. Non quando, fino ad un mese fa, non riuscivi ad importi neanche tra le tue mura amiche ed eri lontano anni luce dal raggiungimento di una seppur minima fisionomia.
PERO’ – Non mancano. O meglio non sono pochi: perché segnali di fiducia, dalle ultime uscite ufficiali, ne sono arrivati eccome. Innanzitutto dalla tenuta complessiva: fatta eccezione per la trasferta di Empoli, nelle recenti cinque gare di campionato il Milan in tre occasioni non ha subito gol – peraltro da avversari del calibro di Inter e Fiorentina, club che lo precedono in classifica – ed all’Olimpico di Roma ne ha incassato uno. Numeri quantomeno incoraggianti che iniziano a far tendere il dato complessivo delle reti subite (25) verso la parte alta della classifica e non in direzione dei bassifondi. L’impressione è andata ben oltre i numeri: il Milan è apparso più sicuro e consapevole, già dalla costruzione della manovra nelle sue primissime battute.
L’ASSETTO – Quello giusto o meno non è ancora dato sapere, del resto occorre un intervallo di tempo più ampio per ottenere un indice credibile e veritiero. Quel che conta, però, è che sia stato trovato: Mihajlovic, dopo continui ed a tratti forzati esperimenti tattici, ha puntato con forza sul 4-4-2 senza più cambiare al primo intoppo. Giusto o meno, lo ripetiamo, è ancora opinabile: ma la squadra sa di scendere in campo con un assetto riconoscibile. In soldoni: ora i calciatori sanno cosa fare. Il rischio di una mediana a due – con interpreti peraltro non prettamente difensivi – può essere compensato, come sta accadendo ora, dal sacrificio degli attori stessi: il Kucka visto nel derby è l’esempio più calzante. Uomo ovunque in fase di interdizione, costante negli inserimenti: l’Inter non ha retto la forza d’urto. Se poi gli esterni di centrocampo sapranno rivelarsi in grado di stringere quando c’è da fare legna ed allargare le difese avversarie quando c’è da attaccare, bene, l’assetto potrebbe anche scoprirsi quello giusto.
E POI C’E’ BACCA – I numeri da alieno di Gonzalo Higuain rischiano di oscurare quanto scorre sul pianeta Terra: l’argentino sarebbe l’attuale Scarpa d’oro della stagione ed è dunque parametro che va preso soltanto a parziale riferimento. Dopo il Pipita c’è proprio Carlos Bacca: 12 reti in campionato e 4 consecutive siglate rispettivamente a Fiorentina, Empoli, Inter e Palermo, il colombiano ha definitivamente ingranato la marcia ed ora segna sempre. Abilissimo il Milan a virare immediatamente sul suo prospetto una volta incassato il rifiuto del connazionale Jackson Martinez, il sudamericano è un centravanti fortissimo: protagonista delle ultime due trionfali annate del Siviglia, ha innate capacità realizzative, non trema negli ultimi metri e non tradisce se supportato da una squadra in grado di creare occasioni da gol. Ecco, le caratteristiche: non ha nel dna, come ad esempio Higuain, un repertorio tecnico di base che lo completi in termini di soluzioni. Ma è il perfetto finalizzatore di una funzionante manovra di squadra. Al tutto aggiunge un’impressionante rapidità nel breve come nel lungo: può essere servito non soltanto negli ultimissimi metri ma anche sulla trequarti in una situazione di faccia a faccia con l’avversario. Nel mirino quota 20: non sarebbe affatto male nell’annata di battesimo in Serie A, i suoi gol possono aprire prospettive inesplorate ad un Milan che si stava abituando a grandezze non all’altezza del suo blasone.