2017
Sconcerti coccola Bonucci: «Un emigrante, c’è chi si compiace nel vederlo così»
L’analisi di Mario Sconcerti sul momento no di Leonardo Bonucci: per il Milan sarà solo una questione di tempo nel doverlo aspettare
Un periodo negativo, i retroscena che si accorpano l’uno all’altro senza lasciare scampo (leggi anche: Milan, battibecco Bonucci-Romagnoli), una involuzione figlia di una scelta, quella di cambiare squadra in estate, non ancora vincente. Leonardo Bonucci non se la sta passando benissimo, ma è pure vero che c’è sempre chi crede in lui. Come il giornalista Mario Sconcerti, che ha tracciato un’analisi della vicenda riguardante l’ex difensore della Juventus stamane sul Corriere della Sera: «Dal punto di vista tecnico Bonucci non può essere un problema – scrive Sconcerti – . Ha giocato trecento partite nella Juve, sappiamo chi è cosa vale. Bonucci adesso è un emigrante, sa cosa ha lasciato, non capisce cosa sta trovando. Pensa troppo mentre gioca, non è libero». Secondo Sconcerti Bonucci avrebbe perso il senso del tempo, fondamentale per il suo ruolo, oltre a non avere una grande intesa con il compagno di reparto Mateo Musacchio.
Per il decano dei giornalisti sportivi italiani, tuttavia, l’involuzione tecnica dell’ex juventino è solo momentanea: «È solo un problema di abitudine, col tempo chi è bravo gioca a calcio come vuole». Bonucci non è l’unico a stentare in casa Milan, anche se Sconcerti spiega: «Un po’ di compiacimento nel vederlo giocar male c’è. Il problema del Milan è proprio in questo cumulo di cattivi angoli che fermano la qualità. Personalmente sto con Bonucci, non sarà mai un peso. C’è un fatto nuovo: va aspettato. Ma se il Milan si stancasse e lo rimettesse sul mercato, sarebbe ancora l’unico che porterebbe plus-valenza».