2009

Scommesse, Erodiani: “Paoloni pensava a un secondo flacone”

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Marco Paoloni, portiere della Cremonese e indagato nello scandalo scommesse, avrebbe pensato a “un secondo flacone” di Minias, oltre a quello che avrebbe usato per cercare di addormentare i propri compagni di squadra per alterare il risultato di Cremonese-Paganese del 14 novembre dell’anno scorso. A rivelarlo è Massimo Erodiani nel suo interrogatorio davanti al procuratore di Cremona, Roberto Di Martino, su richiesta del quale è finito in carcere e poi ai domiciliari.
“Quanto alla partita Cremonese-Paganese – racconta Erodiani a verbale – trattasi effettivamente di una partita che doveva finire con la vittoria della Paganese in trasferta”. Secondo Erodiani, il medico dentista Marco Pirani, anch’egli arrestato, “voleva fare questa partita per agevolare Paoloni perchè in caso di risultato conforme a quello da lui prospettato, avrebbe potuto azzerare o ridurre il debito che Paoloni aveva nei miei confronti”.
Erodiani manifesta i propri dubbi riguardo alla possibilità  di far vincere la Paganese “in quanto era squadra molto modesta, l’ultima in classifica che stentava a superare metà  campo”. “Effettivamente il sabato prima della partita – ricorda il titolare di agenzie di scommesse – mentre mi trovavo al casello autostradale di Val Vibrata, dove mi ero incontrato con Pirani, quest’ultimo mi ha riferito che Paoloni era impazzito e che aveva intenzione di addormentare la sua squadra”. Secondo Erodiani, “Pirani aveva già  effettuato il fax con il quale aveva trasmesso la ricetta a un tabacchino a Cremona che pertanto ipotizzò che fosse d’accordo. Per me in sostanza è stata una sorpresa. Ricordo che Pirani sospettò la possibilità  che ci fosse la richiesta da parte del Paoloni di un secondo flacone. Pirani infatti mi consegnò l’originale proprio in vista della possibilità  di inviare un secondo fax al fine di consentire al Paoloni di acquistare un secondo flacone”.
Paoloni, ex portiere della Cremonese poi del Benevento, nel suo interrogatorio davanti al procuratore Roberto Di Martino, ha invece negato di aver somministrato il farmaco ai compagni di squadra.

Fonte: repubblica.it

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