2018

Patrick non è più Schick: viaggio nel declino dell’attaccante della Roma

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Arrivato come l’acquisto più oneroso nella storia della Roma, Schick, complici un paio di infortuni e un contesto tattico inadeguato, non è riuscito ad avere l’impatto sperato

La storia d’amore tra Patrick Schick e la Roma, si può dire, non è mai del tutto sbocciata. Il giovane attaccante ceco è approdato in giallorosso nel 2017, prelavato dalla Sampdoria per la cifra di 34 milioni di euro più eventuali 8 di bonus. Presentato come il grande colpo dell’estate, strappato alla concorrenza della Juventus, le aspettative su di lui erano alte. Il ceco infatti, aveva sorpreso tutti al suo primo anno in Serie A, mettendo insieme la bellezza di 11 gol e 5 assist in 32 partite con la maglia blucerchiata, di cui però solo 16 da titolare. Con numeri del genere è stato facile sognare subito in rande per i tifosi giallorossi. Il risveglio però è stato brusco e doloroso. La realtà infatti racconta che nella stagione 2017/2018 sono arrivati la miseria di 3 gol in 26 partite tra tutte le competizioni. Un bosino alquanto deludente per quello che sarebbe dovuto essere l’erede designato di Edin Dzeko.

E’ vero le attenuanti anche in questo caso non mancano. Patrick ha subito un lungo stop ad inizio stagione che gli ha impedito di prepararsi al meglio e di avere una condizione ottimale lungo tutto l’arco della stagione. Tuttavia anche in questo primo scorcio di campionato, le prestazioni offerte dall’ex Sparta Praga non sono certo state confortanti. A preoccupare Di Francesco e i tifosi è soprattutto l’evidente incompatibilità tra lui e Dzeko. Sono due attaccanti molto simili, che ogni volta che giocano insieme finiscono per pestarsi i piedi. Il tecnico giallorosso le ha provate tutte: Schick esterno nel tridente, trequartista dietro Dzeko, anche seconda punta affianco al bosniaco. Nessuna soluzione si è rivelata efficacie.  Il rischio adesso, se non si troverà un nuovo modo di farli coesistere, Schick rischia di diventare una lussuosissima riserva, che la Roma non può certo permettersi. A Di Francesco l’arduo compito di trovare una soluzione.

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