Il "ruggito" di Scamacca all'Atalanta tra pressioni, aspettative e fiducia - Calcio News 24
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Il “ruggito” di Scamacca all’Atalanta tra pressioni, aspettative e fiducia

Avatar di Filippo Davide Di Santo

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Atalanta-Monza serie A

La reazione d’orgoglio di Gianluca Scamacca contro lo Sporting: ora duro lavoro e mentalità giusta per riprendersi l’Atalanta

“Scusate il ritardo”. È questa la frase venuta subito in mente a Scamacca dopo il goal siglato contro lo Sporting, rievocando un altro centravanti atalantino che ha avuto poche fortune nonostante le grandi aspettative su di lui. Battute e riferimenti storici a parte, ciò che è successo ieri è stato assai confortante per il buon Gianluca, sintetizzando ciò che potrebbe essere il numero 90 nerazzurro a Bergamo: un centravanti in grado di prendersi l’attacco se credesse nelle sue capacità e tirasse fuori quella grinta che gli permetterebbe di rompere le difese avversarie.

A Lisbona il ragazzo ha tirato fuori una prestazione degna di nota, non solo per il goal del pareggio o per il palo (l’Atalanta ne ha colpiti almeno tre), ma per il modo in cui ha lottato: sponde, ottima lettura del gioco, fame e facendosi trovare sempre pronto. Gianluca deve ancora migliorare come “costruttore” e se ci sono delle mancanze devono essere per inferiorità e non perché non ci sia impegno: quello che in questa stagione è in gran parte mancato (soprattutto contro Bologna, Inter e Milan), seppur condizionato da infortuni, entrate nella ripresa mai incisive e un senso quasi arrendevole al primo pallone toccato.

Pressioni? Come le ha Scamacca le hanno tutti i giocatori. Chiaro però che le aspettative sono direttamente proporzionali alle cifre spese e 30 milioni non sono noccioline, ma d’altro canto l’Atalanta è famosa per essere una squadra che utilizza la pazienza come una virtù, a patto che venga sfruttata a pieno: si lotta pur sempre per l’Europa e una maglia non sudata non è contemplata.

La società è con lui, Gasperini crede in lui così come quel gruppo che non ha subito esitato ad abbracciarlo dopo il goal. Ora serve solo risalire la china continuando a lavorare: Scamacca deve far sentire il proprio ruggito, e il resto (compresi i goal) verrà tutto da sé.