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Savoldi su Napoli-Atalanta: «Vi dico chi la deciderà»
Le parole di Beppe Savoldi, ex calciatore di Napoli e Atalanta, sulla sfida tra le due squadre in Serie A. I dettagli
Beppe Savoldi ha parlato a La Gazzetta dello Sport della sfida tra Napoli e Atalanta.
NAPOLI-ATALANTA – «Sono cresciuto e vivo a Bergamo, ho vissuto a Napoli, poi ci ho giocato e mi ci sono anche sposato. Sono le città della mia vita insieme con Bologna, dove sono nato. I luoghi di mio padre. Ecco, mi sa che per lui sarà una storia più complessa… Credo che sabato tiferà un pochino più per il Napoli».
PER CHI TIFERA’ – «Sono atalantino da bambino, ma sa cosa? I due popoli, per quanto diversi, sono simili per l’amore viscerale e incondizionato nei confronti della propria terra».
SCONTRO DIRETTO PER L’EUROPA – «Per tutti, è vero: hanno entrambe la legittima aspirazione di entrare in coppa dalla porta principale. La Champions».
FILOSOFIE DIVERSE – «Gasperini è il mio principale riferimento professionale: ha ispirato tante cose. Di Calzona ho letto una tesi quando studiavo a Coverciano. Teorizzava uno sviluppo difensivo a zona con una serie di novità, per l’epoca: priorità assoluta al reparto, con occupazione definita e predefinita dello spazio».
COME DIFENDE LUI – «Nella mia zona ad avere priorità è l’avversario: ci si avvicina all’uomo anche se non ha ricevuto ancora la palla. Tipo Gasp».
OSIMHEN E LOOKMAN – «Bella coppia, meravigliosi insieme come nella nazionale nigeriana. Saranno decisivi anche senza gol, assist o un tiro in porta: quelli come loro condizionano il modo di difendere. Osi è devastante: chi farebbe uno contro uno secco con lui in campo aperto? Nessuno».
CASO JUAN JESUS – «Una vicenda delicata e insieme triste».
HA MAI AFFRONTATO CASI DI RAZZISMO IN PRIMAVERA – «Mai, nella mia esperienza. Con noi c’è un colombiano, ma non esistono razze, solo uomini. Abbiamo regole etiche e scritte, non potrei mai tollerare atti, frasi, gesti o battutine, ma devo dire che sono stato fortunato: ho sempre gestito ragazzi educati nonostante le esuberanze o le timidezze inevitabili, considerando l’età e la personalità in formazione».
SCELGA LA SUA MISTA NAPOLI-ATALANTA – «Difficile… Obbligato il 4-2-3-1: Meret; Di Lorenzo, Rrahmani, Scalvini, Ruggeri; Ederson, Lobotka; Lookman, Koopmeiners, Kvara; Osimhen».
LUI IN PANCHINA – «Per forza. Con Pasalic vice: non l’ho inserito perché sarei troppo di parte. È il mio preferito. Però lo porto con me, sempre».