2017

Sassuolo, si tratta solo di un anno sfortunato

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Il Sassuolo cade al Mapei Stadium contro il Chievo Verona: dov’è la squadra che nella scorsa stagione ha sorpreso l’Italia?

Possibile che la favola Sassuolo sia giù giunta alla conclusione? Può la storia di una squadra che nella scorsa stagione è riuscita a sorprendere l’Italia intera, conquistando la qualificazione in Europa League ai danni del Milan, essere già giunta al capolinea? Alla luce del campionato giocato dagli emiliani, queste domande risultano lecite, ma la risposta non può che essere negativa. Al netto degli errori della società, che probabilmente non è riuscita, forse per inesperienza, a costruire una squadra capace di essere competitiva su più fronti, non possiamo non prendere in considerazioni tutti gli eventi sfortunati subiti dalla squadra di Eusebio Di Francesco durante questa stagione. L’ultima gara, quella giocata al Mapei Stadium contro il Chievo Verona di Rolando Maran e persa 3-1, ne è la dimostrazione. Sì, perché se uno dei tuoi difensori, Letschert, viene espulso dopo neanche 3 minuti – espulsione più veloce di questo campionato – e subisci la tripletta di Roberto Inglese, un buonissimo calciatore, che quest’anno nelle precedenti 23 gare aveva segnato tanto quanto ieri, allora ti accorgi che in quello che sta accadendo c’è una buona dose di sfortuna. E se pensi anche che nello stesso match eri anche andato in vantaggio e il Chievo – sempre con Inglese – aveva anche sbagliato un rigore, allora non puoi non pensare che il destino si stia anche un po’ prendendo gioco di te. Il destino, però, è come un dado: regala gioie e dolori.

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Sassuolo, c’è davvero bisogno di preoccuparsi?

Quando i risultati non arrivano è piuttosto normale dare spazio alle preoccupazioni. Ma il Sassuolo deve farlo? I risultati visti l’anno scorso non sono affatto un caso: la società emiliana ha dimostrato di saper agire, di essere in grado di portare una piccola realtà calcistica sul palcoscenico europeo. Ciò che bisogna fare in questo momento è prendere coscienza degli errori, capire in cosa migliorare e decidere guardando con fiducia al futuro. Perché difficilmente il futuro del Sassuolo non sarà roseo. La squadra, quella vista durante lo scorso campionato, esiste ancora: è viva e vegeta. C’è solo bisogno di rialzarsi, perché il lavoro di una società che, puntando su giovani italiani aveva dato vita a quello che era considerato un vero e prorio modello, non può essere già scomparsa.

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