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Sassuolo, Scamacca: «Inter o Juve? Non seguo il mercato, ma deciderò con il cuore»

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L’attaccante del Sassuolo Scamacca ha parlato della sua stagione in neroverde e delle voci di mercato sul suo conto

Gianluca Scamacca, attaccante del Sassuolo, in una intervista al Corriere dello Sport ha parlato della sua stagione in neroverde e del suo futuro.

INTER E JUVE – ««Non ci penso, non mi sono mai dato limiti. Quando ci sarà da decidere seguirò il cuore. Sono andato all’estero una volta e non mi spaventa rifare quella scelta. Le voci di interessamento di grandi club fanno piacere, sono uno stimolo. Ma non seguo troppo il calciomercato, certe situazioni non si concretizzano in fretta». 

ROMA – «Ho un bel ricordo, Roma è casa mia. La Roma è stata un pezzo del mio percorso e della mia storia, conservo bei ricordi di momenti che ho vissuto lì. Andare via non è stato facile, ma ho sempre avuto le idee ben chiare, ho sempre seguito il mio istinto e la mia testa: sono convinto di aver fatto le scelte giuste».

DIONISI – «Il mister ha grandi meriti, mi ha dimostrato fiducia sin dall’inizio e mi ha messo subito nelle condizioni di esprimermi al meglio, è bravo a mettermi a mio agio, a Sassuolo ho trovato un ambiente unico». 

FRATTESI – «Io e Davide siamo praticamente due fratelli. Ci siamo sempre rincorsi, due destini che si sono incrociati sin da bambini. Per me averlo in squadra è un punto di riferimento, un valore aggiunto». 

TITOLO DI CAPOCANNONIERE – «No, no. Immobile è irraggiungibile, io penso a dare il massimo per la mia squadra, per crescere e migliorare senza pormi limiti». 

IBRAHIMOVIC – «Lui è un campione, essere avvicinato a un campione del genere fa solo piacere. Ma io ho la mia strada, il mio modo di giocare».  

PLAYOFF MONDIALI – «Sappiamo tutti che è un momento importante, bisogna essere concentrati e dare tutto, per l’Italia e gli italiani. Tutti daremo il massimo per portare l’Italia al Mondiale. Gli spareggi bisogna vincerli per forza». 

MANCINI – «Mi sono trovato benissimo nelle prime convocazioni, sono stato accolto come in una famiglia. E’ un gruppo compatto, si è visto soprattutto all’Europeo». 

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