2014

Sassuolo-Roma, pasticcio Rizzoli (e Peruzzo). E c’è un precedente…

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Scoppiano le polemiche per l’episodio verificatosi al 35′ del primo tempo.

SASSUOLO ROMA RIZZOLI – Una scena lunghissima, durata precisamente 4 minuti e 20 secondi, che ha messo in imbarazzo l’arbitro Rizzoli, protagonista di un assurdo teatrino. Al 35’ del primo tempo di Sassuolo-Roma il direttore di gara ferma l’azione per un contatto tra Benatia e Sansone dopo la segnalazione dell’arbitro addizionale Peruzzo: esplode la protesta dei giocatori giallorossi, che chiedono un chiarimento, ma Rizzoli in comprensibilmente chiede lumi all’attaccante neroverde. Alla fine Rizzoli non concede il rigore, ma quell’improponibile interrogatorio a Sansone fa riflettere: non si può chiedere una testimonianza ad un giocatore. Rizzoli ha, dunque, evitato un errore, ma ha utilizzato metodi poco ortodossi: si ringrazia allora il fair play di Sansone, che ha detto la verità, ma resta il pasticcio dell’arbitro e soprattutto del giudice di porta Peruzzo.

IL PRECEDENTE – Un episodio simile si è verificato 41 anni fa in occasione della sfida contro il Verona: era il 28 gennaio 1973 e l’arbitro Porcelli di Lodi indicò senza esitazioni il dischetto dopo il tocco netto con il braccio di Mascalaito, che stoppò il cross di Bet; protesta dei tifosi del Verona, che spinsero per un chiarimento col guardalinee: in seguito al colloquio fu fischiato il calcio di punizione e non il tiro dal dischetto. Come ricostruito dal “Corriere dello Sport”, si scatenò il putiferio, tanto che intervennero i carabinieri per placare la rabbia della tifoseria giallorossa.

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