2014
Sassuolo, sognante mina vagante della A
La copertina della settimana spetta alla favola emiliana
Tra le favole che sta raccontando la stagione 2014/15 della massima serie del campionato italiano ce n’è una piuttosto singolare ed è quella che riguarda il Sassuolo. Reduce da otto risultati utili consecutivi, se consideriamo anche il successo di misura contro il Pescara in Coppa Italia, che le è valso il “ticket” per gli ottavi di finale contro il Milan, la squadra di Eusebio Di Francesco è salita al decimo posto in classifica, a pari punti con l’Udinese. Mai così in alto prima d’ora la squadra neroverde, alla prova del fuoco stasera all’Olimpico contro la Roma. La compagine emiliana è nel suo momento migliore dall’approdo in Serie A, quello ideale del resto per mettersi alla prova contro la corazzata di Rudi Garcia e per provare a superare l’esame di maturità. «Noi andiamo a Roma almeno per un pareggio», con queste parole il patron Giorgio Squinzi ha presentato la sfida.
SOLIDITA’ – Un monito quello del prima azionista del club che fotografa lo spirito del Sassuolo: sebbene abbia come obiettivo stagionale la salvezza, propone un calcio offensivo ed un gioco votato all’attacco. Merito del suo allenatore Eusebio Di Francesco, che ha dimostrato di saper esaltare i suoi giovani talenti, ma che può anche contare sulla programmazione sapiente della società, la cui unica macchia è l’esonero dello stesso tecnico lo scorso gennaio dopo la campagna invernale di rafforzamento. Di Francesco è un tassello e al tempo stesso assemblatore di un progetto più ampio al pari del direttore generale Giovanni Carnevali, del responsabile dell’area tecnica Nereo Bonato e del direttore sportivo Giovanni Rossi. La “macchina” neroverde si è rivelata tra l’altro più solida rispetto ad altre squadre, anche più blasonate, disponendo di un’organizzazione da grande: sono stati investiti 16 milioni di euro nell’ultima campagna acquisti, a fronte di cessioni per 10,80 milioni di euro, ma il valore dei rinforzi attualmente si aggira sui 43,08 milioni di euro. Una mina vagante della Serie A, che, pur non avendo la forza economica delle big del nostro campionato, può sognare.
GRUPPO – Investimenti ragionati e mirati, grazie ai quali Di Francesco dispone di una coppia d’attaccanti che fa invidia: Domenico Berardi e Simone Zaza, destinati a palcoscenici più ambiziosi. Da non trascurare, però, Nicola Sansone, Antonio Floro Flores, Leonardo Pavoletti e Sergio Floccari, che completano un reparto offensivo molto pericoloso. Una delle sorprese è senza dubbio Saphir Taider, che si è ritrovato dopo le difficoltà incontrate nell’avventura all’Inter; una conferma, invece, è Sime Vrsaljko, che è tornato ad incidere e a far suonare le sirene di mercato. Segnali positivi anche da Federico Peluso, che ha ritrovato fiducia e spazio dopo l’esperienza alla Juventus, e da Andrea Consigli, uno che ha dimostrato di saper parare l’impossibile, ma che è a caccia di continuità di rendimento. Un capitolo a parte meriterebbe Francesco Acerbi, ancor più forte di quando il Milan lo ha preso dal Chievo Verona: il difensore è diventato un punto fermo della squadra grazie alla grinta con cui ha sconfitto per due volte un tumore ai testicoli. La forza del Sassuolo in sintesi sta nella sua identità e ciò traspare anche dall’esempio di Davide Biondini, Paolo Bianco e Matteo Brighi, tre calciatori esperti che giocano meno ma che si rivelano importanti per la capacità di compattare il gruppo.
CURIOSITA’ – C’è un unico precedente della sfida tra Roma e Sassuolo all’Olimpico e di certo non fa sorridere i giallorossi: la squadra di Rudi Garcia sbloccò la partita grazie all’autorete di Alessandro Longhi, ma al 94’ fu beffata da Domenico Berardi, il quale siglò il gol del pareggio, ammutolendo gli avversari e impacchettando un bel regalo per la Juventus. Tra i tanti campioni che il Sassuolo dovrà tener d’occhio ce n’è uno “eterno”, cioè Francesco Totti, il quale sarà particolarmente motivato stasera, perché nella sua carriera ha segnato a 37 delle 44 squadre in campionato, ma non al Sassuolo, l’unica squadra che manca all’appello per questa edizione della Serie A. L’amico Di Francesco potrebbe anche perdonarlo se dovesse riuscire a firmare il tabellino dei marcatori: sarebbe un boccone facile da digerire, se arrivasse un altro risultato positivo per continuare a sognare.