2020
Sassuolo Inter: così Conte ha annullato il calcio di De Zerbi
Sassuolo Inter è stata la rinascita calcistica di Conte: l’allenatore nerazzurro ha preparato alla perfezione la partita e vinto il duello con De Zerbi
Al Mapei Stadium si affrontavano la principale sorpresa della Serie A e un’Inter nel momento peggiore da quando Conte siede sulla panchina nerazzurra, reduce da partite sconcertanti sia nell’atteggiamento che dal punto di vista tattico. Nelle scorse settimane, avevamo commentato un’Inter molto lunga senza palla: tentava un pressing alto ed attaccava (piuttosto male a dire il vero) con tanti uomini. Ciò però causava un’eccessiva lunghezza senza palla, con tanti spazi concessi in ripartenza. Appena recuperato il possesso, l’avversario aveva praterie per risalire e attaccare la profondità (basti pensare al match contro il Torino, senza andare troppo lontani).
Contro il Sassuolo, Conte ha invece cambiato molto l’atteggiamento della squadra per mettere in difficoltà gli avversari (oltre che per ridare solidità alla sua squadra). I nerazzurri, tornati al 3-5-2 (Barella vertice basso), non hanno esasperato il pressing offensivo: più che l’altezza della squadra, era importante la compattezza. Per tutta la gara, l’Inter è stata estremamente corta ed ha indotto il Sassuolo a tanti errori. I neroverdi sono parsi sorpresi dall’intensità e attenzione dell’Inter, che pur senza controllare il pallone ha controllato la partita.
Basti pensare al gol di Sanchez: l’erroraccio di Chiriches è arrivato da una situazione ben preparata da Conte. Le punte dell’Inter (Lautaro e Sanchez), infatti, giocavano molto vicine e strette per impedire ai difensori emiliani di servire Locatelli. Quando il Sassuolo, non potendo verticalizzare, faceva passaggi orizzontali, scattava il pressing dell’Inter: mezzali e difensori accorciavano bene in avanti, i nerazzurri erano corti e aggressivi.
La slide sopra mostra bene l’intensità del pressing interista a inizio gara. Le punte nerazzurre chiudono bene il passaggio verso i mediani, con Ferrari che è costretto ad allargare su Rogerio. A quel punto, parte il pressing rivale: Vidal esce sul terzino mentre Barella va su Locatelli. Da notare dietro Skriniar, che segue il movimento a venire incontro di Djuricic.
In tal modo, l’Inter è riuscita a ostacolare con efficacia l’uscita palla dei neroverdi: tutta la squadra era molto corta, con Conte che dalla panchina telecomandava il pressing. Da tanto tempo non vedevamo un Sassuolo così in difficoltà nel palleggio dal basso, l’Inter ha recuperato diversi palloni in avanti.
Un’ottima difesa di posizione
I due gol segnati a inizio gara hanno poi messo il match sui binari perfetti per i nerazzurri. Dopo il 20′, i padroni di casa sono riusciti a consolidare più facilmente il possesso e a stanziarsi nella metà campo avversaria. Il problema è che, per merito dell’Inter, il palleggio neroverde è stato sterile e ha prodotto poche occasioni da rete. I nerazzurri hanno accettato ampie fasi di difesa posizionale nella propria trequarti (appena il 36% di possesso palla), con un baricentro molto basso caratterizzato da tanta concentrazione.
Gagliardini ha spiegato bene la differenza rispetto alle ultime partite: “Siamo riusciti a aspettarli e a fare pressing in determinate zone del campo. Nelle scorse volte, pressavamo a tutto campo ma concedevamo tanti spazi dietro. Stavolta invece ci siamo coperti bene, abbiamo affrontato la gara nel giusto modo“.
L’Inter era corta sia al centro che quando scivolava in fascia, il Sassuolo aveva pochi spazi e non riusciva a triangolare con la solita efficacia. O perdeva palla (con l’Inter che verticalizzava poi per le punte, creando pericoli in transizione), o era costretto a tornare indietro. Insomma, un continuo possesso palla che non riusciva a dare i propri frutti. De Zerbi ha sofferto molto l’assenza di Caputo, mancava qualità nel fraseggio centrale e qualcuno in grado di creare spazi. La squadra era spesso troppo ferma, non si riusciva a trovare l’uomo libero in area.
La grande densità dell’Inter, con il Sassuolo è molto fermo e non riesce a fare progredire l’azione. Ferrari è costretto al retropassaggio.
L’Inter non si è mai disunita dietro, nonostante il Sassuolo tentasse di attirare gli avversari in avanti per creare spazi. Invece, il 5-3-2 nerazzurro è sempre rimasto compatto. I padroni di casa hanno avuto poi il demerito di imbottigliarsi eccessivamente al centro, quando sarebbe stato meglio isolare le ali sul lato debole, ma Boga e Berardi sono stati serviti poche volte in situazioni pericolose. Anche loro tendevano a stringersi troppo, in zone del campo dove l’Inter era sempre in superiorità numerica.
Conte ha detto che in settimana la squadra ha lavorato per ostacolare i punti di forza dell’avversario, un qualcosa emerso con chiarezza al Mapei Stadium: mai avevamo visto il Sassuolo, alla prima sconfitta stagionale, così in difficoltà nel fare il proprio gioco. In un momento difficilissimo, l’Inter vince su un campo complicato dando una grande prova di solidità, quello di cui Conte aveva un disperato bisogno. Oggi i nerazzurri sembrano più a proprio agio quando possono difendersi bassi e aspettare gli avversari, mentre i tentativi di pressing alto delle scorse settimane hanno dato tanti problemi. Vedremo che farà Conte nelle prossime gare.
Di certo, nel vedere come l’Inter ha interpretato il match del Mapei, si capisce una volta di più come mai un palleggiatore come Eriksen abbia poco spazio.