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Sassuolo, Dionisi: «Non ho temuto l’esonero. Vi racconto i 5 gol di San Siro e la gara col Napoli»

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Alessio Dionisi, allenatore del Sassuolo, si è raccontato in un’intervista tra passato, presente e futuro: le sue dichiarazioni

Alessio Dionisi, allenatore del Sassuolo, si è raccontato in un’intervista alla Gazzetta dello Sport.

PROBLEMI PASSATI – «La carenza di motivazioni. Tocca all’allenatore trasmetterle, in- sieme all’ambiente e alla società, ma anche i giocatori devono averle dentro. A volte non abbia- mo avuto le stesse motivazioni degli altri e questo è grave».

MENO AMBIZIONI – «Sicuramente qualcuno ha pensato che fossimo meno competitivi. Lo percepivo nell’aria e non lo condividevo: così ci si crea un alibi. E l’alibi è perdente. Poi la stagione è stata complicata anche dai tanti infortuni. Però sono fiducioso perché a Udine abbiamo trovato il modo per superare le difficoltà. Adesso ho una percezione diversa».

PAURA DELL’ESONERO – «Non ho temuto l’esonero, ma so che fa parte del percorso di ogni allenatore. A me accadde alla prima esperienza in panchina, in Serie D con l’Olginatese. Qualche settimana fa ci poteva stare che fossi esonerato, ma non ho pensato a cosa sarebbe successo se avessimo perso a Monza. Cerco di mettermi nella testa di chi deve prendere le decisioni e comunque io mi sento sempre in discussione: adesso come allora».

INFORTUNIO BERARDI – «Senza Mimmo perdiamo tantissimo perché ha numeri pazzeschi. L’unico modo per sopperire alla sua assenza è vederla come un’opportunità per gli altri».

GARA COL NAPOLI – «Il Napoli è nettamente la più forte, è ben allenata, organizzata, in fiducia. Potrebbe andare sotto di due gol e ribaltare la gara senza agitarsi più di tanto. Ho detto ai ragazzi che, da quando ci sono io, il Napoli è la squadra con cui abbiamo fatto meno punti, insieme all’Udinese, e quella con cui abbiamo la peggior differenza reti. Mi piacerebbe cambiare le cose, ma il Napoli in questo momento se la può giocare con le big d’Europa».

CINQUE GOL DI SAN SIRO NEL CUORE – «Certo, ma non vorrei che la nostra stagione fosse ricordata solo per questo. E ho chiesto ai ragazzi di chiudere bene anche per dare un valore diverso a quel successo».

FUTURO AL SASSUOLO – «Lo spero, ma è una domanda per i dirigenti. Io penso sempre al breve periodo. Se allungo lo sguardo è solo per immaginare il percorso di ciascuno dei miei giocatori nell’arco della stagione e guidarlo a beneficio del gruppo. Per quanto riguarda me, sto imparando quanto sia importante essere uniti per lavorare bene. Le difficoltà ti formano e ti preparano».

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