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Sassuolo, Dionisi: «Al secondo anno posso incidere di più. Rinnovo? Nessuno problema…»

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L’allenatore del Sassuolo Dionisi ha parlato della sua esperienza in neroverde e della nascita della sua seconda figlia

Alessio Dionisi, allenatore del Sassuolo, in una intervista a La Gazzetta dello Sport ha parlato della nascita della sua seconda figlia, Mia Grace, e della sua esperienza in neroverde.

ASSISTERE AL PARTO«Sì ed è stata una bellissima esperienza. Giugno per me è il mese della famiglia: il matrimonio l’anno scorso, la nascita di Mia Grace adesso. La mia prima figlia, Giorgia, ha già 14 anni, ma è nata a ottobre». 

PADRE A DISTANZA DI TEMPO«Penso di sì. Anche il fatto di essere diventato nel frattempo un allenatore mi porta a essere più riflessivo e non solo istintivo. Però per certi versi la vivo come fosse la prima volta ed è normale quando ci metti il cuore». 

NOME DELLA BAMBINA«È stata una decisione di Maila. La bimba si sarebbe dovuta chiamare solo Mia, poi lei ha voluto aggiungere il nome di mia madre che è mancata dieci anni fa a causa di una malattia. Sembrava fosse guarita, poi purtroppo sì aggravò. Io giocavo ancora, non le sono stato vicino quanto avrei voluto per la distanza. Tornassi indietro, farei qualcosa di diverso. Ho il rimpianto che non abbia visto crescere Giorgia, il matrimonio, la nascita di Mia. Io sono abbastanza fatalista, purtroppo le brutte cose accadono. Credo che la prima preoccupazione di un genitore consapevole di essere alla fine del suo percorso sia quella di lasciare un figlio capace di cavarsela. E penso che sotto questo punto di vista mia mamma fosse serena. Io ho guardato avanti cercando di essere presente con mio papà. Anzi, il mi’ babbo. Sono figlio unico e ci siamo aiutati a vicenda. Però non sei mai pronto quando succede una cosa del genere: mia mamma aveva solo 53 anni. Adesso spero di essere quello che avrebbe voluto lei: un uomo corretto con le altre persone». 

STACCARE DAL CALCIO«Sempre meno. Ci sono riuscito nei giorni in cui è nata Mia Grace. In Serie A qualcosa cambia, ma devi valorizzare il tempo per gli amici oltre che per la famiglia. Gli amici te li scegli e sarebbe una sconfitta se pensassero che li trascuro. Sono una persona normale e mi realizzo nel mio lavoro in modo naturale». 

VITTORE IN CASA MILAN, INTER E JUVE«Spero che tra dieci anni, parlando di me, si ricordino altre cose. Poi è il Sassuolo ad aver vinto, non io. E non amo parlare di ciò che si è fatto, preferisco concentrarmi sulle cose che si possono migliorare». 

CONTINUITà SASSUOLO«In passato mi sarebbe piaciuto dare continuità. Ma è anche vero che ho ricevuto proposte che mi davano l’occasione di migliorare. Adesso sono felice di continuare con il Sassuolo: al secondo anno puoi provare a incidere di più. Mi piacerebbe dare quell’equilibrio che abbiamo inseguito tutta la stagione raggiungendolo solo a tratti». 

RINNOVO«Ho uno splendido rapporto col Sassuolo, abbiamo iniziato a parlarne: nessun problema». 

ANCORA NESSUNA CESSIONE«Vediamo cosa succede. Ci sta che non vadano tutti via adesso, no? È arrivato Alvarez, un ragazzo del 2001, un centravanti fisicamente molto diverso da Scamacca. Intanto coccolo i miei con qualche messaggio anche quando sono in Nazionale». 

VOCAZIONE PANCHINA«Quando giocavo non immaginavo di fare l’allenatore, ma i miei compagni mi vedevano già così. Ho studiato tanto e lo faccio ancora, vedendo partite anche di notte. Cerco le curiosità, le sfumature. Nel lavoro devi avere una certa consapevolezza, ma allo stesso tempo metterti in discussione. Così puoi crescere». 

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