2014

Sassuolo, Di Francesco: «Conte, Berardi formidabile per il 4-3-3»

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Le dichiarazioni del tecnico neroverde sulla corsa alla salvezza e sul giovane attaccante.

SASSUOLO DI FRANCESCO – Tornato da due settimane alla guida del Sassuolo per sostituire Alberto Malesani, mister Eusebio Di Francesco ha parlato dell’accoglienza ricevuta nello spogliatoio: «I primi abbracci sono stati con i magazzinieri, quelli che per ultimi mi avevano abbracciato quando sono andato via a fine gennaio. I miei ex giocatori erano contenti, i nuovi incuriositi. Siamo andati subito in ritiro ad Abano, ma per conoscerci. E ho scoperto valori umani importanti anche tra i nuovi. Pur nel rispetto dei ruoli, ho sempre la porta aperta. E faccio gli allenamenti a porte aperte, cerco di avvicinare la gente. Un aspetto positivo», ha dichiarato l’allenatore neroverde ai microfoni de “La Gazzetta dello Sport”.

ISOLA FELICE – Di Francesco ha parlato poi di come ha trovato la squadra: «Moralmente giù. Depressa. Io ho cercato di ridare il sorriso e la serenità e ho cercato di far capire ai nuovi che Sassuolo è un’isola felice. Sto avendo belle risposte da tutti. Essere in tanti non è un male e fino alla fine abbiamo bisogno di tutti. Rapporto con Squinzi? Ottimo. Mi ha chiamato due giorni dopo il rientro, voleva vedermi gli ho suggerito di venire da tutta la squadra. Staccato da tutto dopo l’esonero? Dai giornalisti sì. Ma con qualche giocatore mi sono scritto degli sms e le partite del Sassuolo le ho viste tutte in tv. Sono stato solo a Siena, ma non amo la tribuna. La cultura italiana. Tutti ipercritici a priori. Il modello è il calcio inglese e quello tedesco».

GLI ESEMPI – Sul 4-2-4 che ha lanciato dopo il suo ritorno: «Bisogna sacrificarsi. E correre. Per fare un gol in più, come sostiene Zeman. L’esempio è Cavani, ai miei attaccanti ho dato pure il suo dvd. Tornava fino alla sua area e ripartiva. Ma Floro Flores l’ha fatto. Non si è ancora reso conto delle potenzialità che ha. L’altro è Missiroli. Nel mese di riflessione ho pensato a lui. Volevo riavere il mio Missiroli. E’ stato il primo con cui ho voluto parlare. Cosa serve per la salvezza? 16-17 punti e umiltà nel lavoro».

IL TALENTO – Infine, Di Francesco ha parlato di Domenico Berardi: «E’ particolare. Era nervoso. Ma va anche un po’ capito: a parte Mandelli, in Primavera, ha avuto un solo allenatore, cioè io. L’ho ritrovato sereno, anche se la tirata d’orecchie gliel’ho fatta. Sa di aver sbagliato, ma al Sassuolo ha dato tanto. Io gli dico “vai in campo e divertiti”. Se ho parlato di lui con Conte? No. Ma se Conte ha in testa il 4-3-3, gli dico che Domenico è un esterno destro formidabile, nato per quel modulo».

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