2020
Sassuolo, De Zerbi: «Noi come il Leicester? No, ma per l’Europa League…»
Roberto De Zerbi parla della stagione in corso che vede il Sassuolo nelle prime posizioni: ecco le dichiarazioni del tecnico neroverde
Roberto De Zerbi ha parlato ai microfoni di Sky Sport della stagione del Sassuolo. Ecco le sue parole.
LAZIO VERONA – «Non l’ho vista benissimo, non sono tanto abile nella tecnologia. L’ho sbirciata, il Verona (al di là della Lazio che è una delle sette grandi) non scherza perchè ha fatto tanti punti ed è molto difficile da affrontare. La vittoria contro di loro è stata molto difficile e importante».
SASSUOLO – «Non è stato un lavoro particolare quello che ci ha fatto subire meno gol, è stata la voglia di prenderne di meno. Non stiamo passando un momento bellissimo, dobbiamo mantenere questa solidità numerica poi però quanto prima dobbiamo tornare ad essere i soliti, quelli che siamo stati in questi due anni».
I SUOI MERITI – «Senza fare il falso umile: l’allenatore è importante in una squadra per il coraggio, organizzazione e mentalità. Per Djuricic e Locatelli il merito è dei loro genitori che gli hanno dato le qualità, io le metto nelle condizioni di esprimersi per non far danni».
IL GIOCO – «Non abbiamo cambiato tanto, ci adeguiamo alla pressione dell’avversario».
PIANO B – «Integralista sul sistema di gioco? Mai interessati i numeri, ma contano le posizioni in campo rispettando le qualità dei calciatori. Non sono disposto ad accettare compromessi sulla voglia di giocare: poi il calcio non è solo il gioco ma tutto il resto, l’obiettivo è quello di avere la possibilità di giocarsi la partita. Se non riprendiamo il filo del gioco non possiamo ambire a quello che vogliamo».
IN UNA GRANDE – «Io vorrei che il Sassuolo diventasse una grande squadra, non mi tiro indietro. Non voglio firmare per nessun obiettivo ma non perchè un quarto posto non sia ambizioso ma perchè per una realtà come una nostra non è giusto porre un obiettivo di una posizione di classifica, altrimenti ci perdiamo e diventiamo ibridi, un qualcosa che non mi piace e non mi appartiene. Vincere come il Leicester? No, io parlo di piazzamenti, come l’Europa League. Se una delle sette non buca questa è la realtà, di sicuro non ci accontentiamo di niente. Dal post lockdown ad oggi abbiamo fatto risultati straordinari. Telefonata dalla Juve? Nessuna chiamata ma non è questo il problema. Non la vivo come ansia, non vivo questa professione per la smania di carriera, non metto i risultati in cima a tutto, adesso è altro che mi stimola. Dormo malissimo, poco».
ROMA – «Non credo ci sia un momento in cui uno si senta pronto e il momento in cui non si sente tale. Uno poi si butta: non è arrivato magari ancora quel momento. La motivazione vera che mi fa stare a Sassuolo è che mi diverto ad allenare questa squadra, abbiamo (io la società e il mio staff e i giocatori) buttato fatica e lavoro. Tutto l’ambiente Sassuolo. Veder crescere la propria creatura dà soddisfazioni maggiori».