2020

Sassuolo, Carnevali: «L’obiettivo è quello di crescere. Non è semplice rimanere in A»

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Giovanni Carnevali, amministratore delegato del Sassuolo, ha parlato a Nero&Verde, un settimanale, in onda su TRC e Tele Reggio

L’amministratore delegato del Sassuolo, Giovanni Carnevali, ha parlato a Nero&Verde un settimanale in onda su TRC e Tele Reggio. Ecco le parole del dirigente degli emiliani riportate da Sassuolonews.net.

MERCATO – «Il bilancio è positivo perché il mercato di gennaio è definito come mercato di riparazione. Noi non abbiamo ceduto i giocatori più importanti, abbiamo ceduto Duncan che era qui con noi da 5 anni, assecondando il suo desiderio e consapevoli che abbiamo giocatori validi nel suo ruolo, inoltre abbiamo incassato una buona cifra dalla Fiorentina e c’erano le tre componenti per fare l’affare. Allo stesso tempo abbiamo completato la rosa con Haraslin, esterno d’attacco, la prima scelta per noi, poi il ritorno di Magnani in difesa. Pochi colpi, ben centrati, sperando poi di dare il voto definitivo a fine anno. Siamo riusciti a portare a termine il nostro progetto iniziale, rinunciando anche ad altrettante opportunità, ma il progetto sportivo, oltre a quello di bilancio, sono la nostra priorità. Giocatori come Berardi, Locatelli, Traoré e Boga, giovani, che hanno avuto richieste ma abbiamo detto no».

OBIETTIVI«La permanenza in A è l’obiettivo principale, soprattutto in un campionato come questo. Devi capire che devi lottare ogni domenica per il risultato. L’obiettivo è la permanenza, poi quando lo otterremo, al momento non ci siamo ancora riusciti, poi bisogna avere l’ambizione, tutti devono avere il giusto desiderio di ottenere alla fine qualcosa che ti possa gratificare del lavoro che sei riuscito a portare a termine».

RIMANERE IN SERIE A – «L’obiettivo è quello di crescere e migliorarsi, mantenendo la categoria. Non è semplice rimanere in A. Dobbiamo mantenere i bilanci in utile per avere una società sana. Valuteremo le opportunità che ci saranno. L’anno scorso abbiamo ceduto dei giocatori, possibilmente cerchiamo di venderli a società importanti, poi vengono rimpiazzati con giovani, mantenendo in vita l’ambizione di migliorarsi»

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