Il ds spiega i suoi metodi di lavoro

L’atmosfera che si respira a Zingonia e nel mondo Atalanta da inizio stagione a questa parte è praticamente opposta a quella di un anno fa quando la squadra era a rischio retrocessione. Adesso grazie al lavoro di Giovanni Sartori e dei suoi colleghi l’Atalanta ha cambiato rotta e ha trovato nuove certezze, come afferma Sartori stesso, assimilandole alle idee di Edy Reja e a qualche nuovo arrivo. L’Atalanta è soddisfatta e sa di avere un gruppo con valori morali e tecnici, ma Sartori non vuole sentire pronunciare la parola Europa: «Il progetto è confermare il gruppo e dare fiducia a tutti a gennaio, il mercato invernale è chiuso».

SCOUTING – Però è innegabile anche secondo Sartori che le altre squadre vogliano giocatori della Dea come Marco Sportiello o il giovane Grassi, intuizione di Reja che lo ha schierato costantemente. Di Grassi si dice piaccia al Torino ma Sartori non vuole privarsene e parla pure di de Roon: «Il mio gruppo di lavoro lo ha seguito a lungo. Lui come Monachello e Toloi faranno parlare di sé in Italia». Sartori ha svelato pure il suo metodo di lavoro: «Sono uno da viaggi, ho un gruppo di 12 osservatori che girano in Europa e Sudamerica, usiamo i video solo come supporto. Credo molto nello scouting classico e devo ringraziare Percassi perché hanno investito in questo approccio».

UOMINI E CALCIATORI – L’Atalanta vuol dare continuità al lavoro di Favini, Finardi e Bonaccorso riuscendo a far crescere prima gli uomini e poi i calciatori, come dice Sartori, che comunque parla dell’età media alta della Dea: «Abbiamo iniziato un ringiovanimento graduale e l’anno prossimo altri due elementi del vivaio saranno tra i grandi. Baselli e Zappacosta? Era il momento giusto per cederli. Niang? Il Milan non lo mollerà di certo». A Tuttosport Sartori ha concluso: «Di Bergamo mi è piaciuto tutto: l’ambiente, le strutture, la squadra. Ora dobbiamo continuare il percorso che deve essere graduale ma non lento».