2018

Il Sarrismo è un brand

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Napoli e l’Italia calcistica intera ammaliate dal Sarrismo: difesa e pressing alti, triangoli in velocità e calcio totale

Cagliari-Napoli è stata una di quelle partite che riconcilia con l’essenza del calcio: due squadre che si affrontano a viso aperto, senza esclusione di colpi. Il gioco mostrato da Hamsik e compagni alla Sardegna Arena equivale, per davvero, al manifesto del Sarrismo: corrente calcistica di pensiero che ha ammaliato tutti ed è diventata oggetto di approfondimento. Editoriali, servizi televisivi, commenti di chi lo guarda da spettatore: Maurizio Sarri sta facendo parlare di sè.

Lo 0-3 realizzato da Marek Hamsik è la massima espressione di quanto detto: 50 secondi paradisiaci in cui tutti e 11 i calciatori del Napoli hanno toccato la palla, partecipando all’azione. La squadra di Sarri è così: gioca un calcio totale, simile a quello dell’Olanda che fece sognare tutti al Mondiale del 1974, con dei principi di gioco del Barcellona di Pep Guardiola. Ormai tutti fungono da regista, rifinitore o finalizzatore all’occorrenza: non esiste più Jorginho in cabina di regia, Allan a fare interdizione e Hamsik ad appoggiare il gioco del tridente d’attacco. Mario Rui non è più un semplice terzino, cambia e scambia la posizione con Insigne e lo slovacco. Il Sarrismo è un marchio.

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