2014

Sarri: «Torino? Sfida cruciale. Conte…»

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In dubbio Valdifiori, ma è pronto Signorelli

Intervenuto in conferenza stampa ieri, alla vigilia della sfida contro il Torino, Maurizio Sarri ha analizzato il momento dell’Empoli e presentato la sfida contro i granata: «Il Torino ha bisogno di punti? Anche noi. Momento importante del campionato? Direi quasi decisivo. Siamo in una delle fasi cruciali della stagione e questa è una partita importante. Siamo consapevoli delle difficoltà perché affrontiamo una squadra che gioca un buon calcio e che si sta facendo valere anche in Europa ma abbiamo già dimostrato di poter dire la nostra contro tutti. Sappiamo che loro sulla carta sono più forti ma ci faremo trovare pronti», ha dichiarato il tecnico del club toscano, che dovrà a fare a meno di Valdifiori, indisponibile perché bloccato da un virus gastrointestinale. Se non dovesse farcela, ci sarebbe Signorelli, sul quale si è espresso lo stesso Sarri: «Stiamo parlando di un ragazzo sottovalutato, lui è pronto da due anni. Non gioca in modo spettacolare ma a livello di concretezza ci garantisce equilibrio. Se ci fosse bisogno di lui sarei tranquillo».

GLI AVVERSARI – Il tecnico dell’Empoli ha poi descritto i pregi del Torino: «E’ una squadra forte, con un modo di giocare consolidato. Esprimono un bel calcio su tutti i fronti del campo, controllano bene la palla e chiamano spesso in causa anche il portiere. Quando trova uno sbocco ha attaccanti di grande qualità: Quagliarella lo conosciamo e anche Martinez è una rivelazione. L’ho visto in questi giorni e mi ha sorpreso».

LA VISITA DEL CT – Infine, Sarri ha commentato la visita del commissario tecnico azzurro Antonio Conte, che si è complimentato per la bella realtà azzurra: «Quando i complimenti arrivano dai colleghi fanno piacere ma in questo giochino vanno e vengono a grande velocità. Nel calcio è tutto momentaneo ma sappiamo che tra un mese potremmo essere in difficoltà. Noi siamo pronti ad affrontare anche i momenti più grigi. Cosa gli ho detto? Ho espresso il mio pensiero sul rapporto che ci dovrebbe essere tra club e Nazionali e lui mi ha ascoltato come si fa tra colleghi. Anche lui è d’accordo sul bisogno di collaborazione tra preparatori, tecnici e staff. Lui deve risolvere i problemi del calcio italiano, io invece devo pensare a quello empolese».

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