2018

Sarri si presenta al Chelsea: «La Premier League? Meglio della Serie A»

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Prima conferenza stampa da allenatore del Chelsea per Maurizio Sarri che ha affermato: «Il mio obiettivo è vincere e divertire»

Tuta nell’armadio e completo indossato. Si è presentato così Maurizio Sarri nella sua prima conferenza da allenatore del Chelsea. Giacca e cravatta, qualche parola in un inglese forzato e tante risposte in italiano. Ribadendo che il suo sarà un calcio di divertimento prima di tutto, sebbene la sfida con il campionato inglese si preannunci come parecchio difficile per il suo Chelsea. Anche di più di quella appena conclusa dopo il triennio a Napoli. L’ex tecnico del Napoli ha esordito: «È un piacere per me essere qui a Londra, in Inghilterra e in Premier League. Il miglior campionato al mondo. Devo chiedere scusa perché il mio inglese non è perfetto. Però voglio fare la mia conferenza stampa in inglese. Spero di poter rispondere correttamente in un paio di settimane. Non stavo pianificando nulla. Avevo una situazione da risolvere con il Napoli e quindi non stavo pianificando nulla con il Chelsea. Sapevo che poteva essere interessato alla mia clausola, ma la situazione si è risolta soltanto pochi giorni fa. La difficoltà di preparazione esiste e sarà il mio staff a risolverla».

Sarri confronta poi la Serie A e la Premier League: «Per me è una sfida difficile ma affascinante. So che sarà difficilissimo imporsi qui, perché ci sono gli allenatori e i giocatori più forti al mondo. Per me sarà una sfida estremamente difficile. Non ho chiesto niente a nessuno, voglio fare la mia esperienza anche sui miei errori. La Premier League è diversa dalla Serie A perché è più forte. La Serie A resta un campionato tatticamente difficile, ma qui ci sono giocatori più forti. Io per fare bene ho bisogno di divertirmi e ho visto che nell’ultimo anno anche in Premier League è cambiato qualcosa. Una squadra che non gioca in modo tipicamente inglese ha fatto 100 punti. Questo mi ha dato fiducia, ma per me sarà difficile. Il mio obiettivo è divertirmi finché ci sono ed essere competitivo fino in fondo. Divertirsi fa vincere i trofei? A volte sì, a volte no. Però penso che sia meglio divertirsi e vincere».

L’allenatore toscano non sembra interessato dal mercato che infiamma in questi giorni i tabloid inglesi. Le partenze di Eden Hazard e Courtois sembrano ormai certe: «Hazard e Courtois? Noi vorremmo tenere sempre i giocatori più forti, vedremo come andrà il mercato. Ma io sono un allenatore da campo e non un manager a tutto tondo. Penso di essere uno dei pochi allenatori che si annoia con il mercato, non mi piace parlare di trattative e non mi interesso più di tanto. Il compito di noi allenatori è quello di far crescere i giocatori a disposizione». Chiosa finale dedicata al suo ex presidente Aurelio De Laurentiis: «Ho un ricordo stupendo di Napoli, un popolo che amo e amerò sempre in maniera viscerale. Se ci siamo lasciati male con la società e il presidente è perché ci sono stati errori da entrambe le parti. Il presidente può aver interpretato male i miei silenzi, ma erano il frutto di un’incertezza. Pensavo di lasciare, ma avevo il cuore straziato a quel pensiero. Era un momento e lo supereremo nei prossimi anni».

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