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Sarri deve cambiare, come con la Juve. Altrimenti è una guerra persa

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Maurizio Sarri e la Lazio: che difficoltà! Il tecnico è chiamato a un nuovo compromesso, come con la Juventus

Ennesimo ko in trasferta per la Lazio, ennesima brutta partita per la squadra di Maurizio Sarri. E’ successo col Bologna (prima la vittoria con la Roma, poi l’Europa League e infine il brutto ko al Dall’Ara). E’ capitato nuovamente a Verona (prima la vittoria con l’Inter, poi l’Europa League e infine il pesante e bruttissimo ko del Bentegodi). E’ evidente: alla Lazio c’è qualcosa che non va! E forse anche più di qualcosa. Sarri non è riuscito a incidere come avrebbe voluto e potuto ma il problema sta a monte: questa è una squadra ancora disegnata per giocare con la difesa a 3, il centrocampo a 5 e due attaccanti. Sarri sta provando a cambiare la mentalità dei suoi ma non è semplice. Passare da una difesa a 3 a una difesa a 4 con movimenti di reparto, linea precisa, marcatura a zona, dopo tanti anni di lavoro con un altro modo di intendere calcio che la squadra aveva sposato al 110%, è complicato.

Cambiare per ridare fiducia e certezze. Fino al prossimo mercato

Ci si aspettava di più dalla Lazio, specie dopo i 9 gol nelle prime due partite contro Spezia ed Empoli. Si dice che la forza di un allenatore sia quella di adattarsi alla rosa che ha a disposizione. Sarri è stato molto intelligente a farlo con il Chelsea (e ha vinto l’Europa League) e l’anno dopo alla guida della Juventus (vittoria della Serie A). Alla Lazio voleva tornare a fare il suo calcio ma non ha gli interpreti adatti. Un altro compito dell’allenatore è quello di mandare in campo i giocatori con maggiore talento: lasciare fuori Lazzari e Luis Alberto per far valere la propria idea è controproducente. La rosa della Lazio è corta, non è eccelsa dal punto di vista numerico e qualitativo (se si contano anche le riserve) e lasciare fuori due titolarissimi come Lazzari e Luis Alberto non fa bene a Sarri e non fa bene alla Lazio. Poi si può discutere sulle scelte fatte in estate, sui giocatori che sono e non sono arrivati. Ma ora Sarri deve fare i conti con questi uomini. Il tecnico toscano dovrebbe fare una scelta intelligente: un nuovo compromesso, almeno per quest’anno, giocando con il 3-5-2 per ridare sicurezze alla squadra. Poi da gennaio o dall’anno prossimo, con gli innesti giusti, fare il 4-3-3 e praticare, anche alla Lazio, il Sarrismo. Altrimenti è una guerra persa.

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