2015

Sarri: «Empoli non è un modello per grandi club»

Pubblicato

su

Il tecnico del club toscano sul progetto azzurro

All’esordio su una panchina di Serie A, Maurizio Sarri ha prodotto nel girone d’andata un piccolo capolavoro. La classifica dell’Empoli non rispecchia la qualità del gioco della squadra toscana, che però resta ottimista circa la corsa per la salvezza. Gioca a visto aperto e preferisce il palleggio l’Empoli rivoluzionario: «Siamo felici del lavoro svolto fin qui. La squadra si sta esprimendo bene anche se raccoglie meno di quello che produce. E questo alla lunga può essere anche un limite. Dobbiamo imparare a essere più cinici per centrare la salvezza», bacchetta a La Gazzetta dello Sport il tecnico, consapevole però della sinergia tra disponibilità dei giocatori, serenità dell’ambiente e presenza della società: «Identità e senso di appartenenza sono molto marcati. La città è fiera della società, che lavora tanto con i giovani. Abbiamo in rosa tredici giocatori cresciuti nel nostro settore giovanile, magari sono andati via a fare altre esperienze e ora sono tornati per aiutare i giovani a crescere. Tavano e Maccarone sono molto preziosi, sono un grande esempio per gli altri».

IL MODELLO – Secondo Sarri, però, il metodo Empoli non può essere esportato nei grandi club italiani e spiega il motivo: «Qui un errore fa parte della normalità, è visto come una tappa di un percorso di crescita. In altre realtà pioverebbero fischi. Quindi torniamo al punto di partenza: il mix giusto tra ambiente, squadra e società rende più facile centrare gli obiettivi».

Exit mobile version