2017

Sarri e il turn over, questo sconosciuto

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Mister Maurizio Sarri, dopo un frangente stagionale ricco di impegni, può finalmente rimettere nel cassetto il turn over

Quando il calendario si è fatto via via più fitto, Maurizio Sarri si è voltato verso la panchina e ha utilizzato le risorse a disposizione per far rifiatare i titolari. Non che il turn over fosse un pilastro del suo credo calcistico, semplicemente perchè rappresentava una necessità in quel momento. Adesso, il suo Napoli è in corsa soltanto in campionato, viste le esclusioni sia dalla Champions League che dalla Coppa Italia patite nelle ultime settimane. 7 partite di Serie A dividono i partenopei dal nastro che segna la fine della corsa e l’impressione più netta riguarda le turnazioni nell’undici titolare che verranno meno. Ciò diventa evidente tra i pali, che Reina ha lasciato a Rafael soltanto in 2 occasioni, a causa di qualche problema fisico che ne ha minato la condizione. Stesso dicasi per la difesa, con Koulibaly e Albiol alla salda guida della linea arretrata ed Hysaj a scorrazzare sul versante destro. Il principio del mancato turn over è venuto, però, meno sulla fascia mancina: con Ivan Strinic che ha approfittato del calo fisico di Faouzi Ghoulam a seguito della partecipazione alla Coppa d’Africa. In mezzo al campo Sarri è stato chiaro: Hamsik è imprescindibile e viene spesso sostituito, dopo l’ora di gioco, per permettergli di rifiatare. Mentre Jorginho e Allan hanno saputo ribaltare le gerarchie e riprendersi la titolarità, al cospetto del duo Diawara-Zielinski. Del tridente sembra piuttosto superfluo parlarne: i gol, le giocate e le statistiche di Insigne, Mertens e Callejon relegano Milik e Pavoletti al ruolo di alternative. Turn over cosa?

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