2015

Sarri a Sky: «Milan? Io ho già l’Empoli!»

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Cagliari – Empoli: le parole a caldo a fine match

Finisce 1-1 la sfida che ha visto di fronte Cagliari e Empoli per l’anticipo della 27^ giornata di Serie A. I toscani sono riusciti ad agguantare il pari soltanto al 93′ grazie alla rete di Vecino che ha di fatto rovinato il ritorno di Zdenek Zeman sulla panchina dei rossoblu. Nel post-partita, a commentare la gara ai microfoni di Sky Sport, è stato Maurizio Sarri, tecnico degli azzurri. Di seguito la sua analisi.

LE PAROLE DI SARRI– «A differenza della partita con il Genoa in cui il Genoa aveva predominio, stavolta abbiamo preso gol in contropiede quando giocavamo meglio noi. la nostra bravura nel secondo tempo è stata non perdere mai la testa e continuare a giocare riuscendo a trovare il pareggio. Del Milan non so niente, ho letto sui giornali le notizie ed è chiaro che mi fa piacere. Noi non siamo salvi e quindi dopo aver finito la colazione chiudo il giornale e penso all’Empoli» ha detto il mister empolese.

VOCI – Sarri ha continuato: «In questo periodo vengono fuori cento voci e novantacinque di esse può venire fuori che non sono fondate. Bisogna essere bravi ad andare aventi come se le voci non esistessero. Ho detto anche all’addetto stampa di partecipare a poche trasmissioni o interviste perché dobbiamo pensare solo alla salvezza e siamo focalizzati solo per questo obiettivo. Non ho parlato col Milan perché ho due anni ancora con l’Empoli, bisogna passare obbligatoriamente dalla società. Non so come poter allenare il Milan, non mi sono mai posto il problema».

CHIUSURA – Infine Sarri ha dichiarato: «Il Cagliari stasera ha iniziato la gara con un livello di aggressività e determinazione molto elevati. Eravamo molto più timidi da dietro nell’iniziare l’azione del solito. Purtroppo stasera siamo andati in campo con nove giocatori del Novanta su undici e qualche nostro giovane può aver perso un po’ di personalità ma credo che dobbiamo giocare con entusiasmo e voglia di divertirci, se siamo timidi vengono fuori tutte le difficoltà. Io ritengo fondamentalmente che un allenatore faccia il lavoro di campo e in campo si va in tuta, il vestito me lo metto se vado a fare altre cose, è da ipocriti andare in campo con un abbigliamento non da campo».

 

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