2014

Sannino: «I calciatori devono capire che sono protagonisti di una società ed hanno onori ed oneri»

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Il nuovo allenatore del Catania viene presentato agli organi di stampa

Vietato perseverare negli errori. E’ questo il nuovo credo del Catania che, dopo aver conquistato appena un punto nelle prime tre uscite stagionali, ha deciso di affidarsi ad una nuova guida tecnica. Esonerato Maurizio Pellegrino, rimasto comunque nei ranghi societari con l’incarico di Responsabile del Settore Giovanile rossazzurro, toccherà a Giuseppe Sannino risollevare le sorti di un club partito con i favori dei pronostici, deludendo non poco le aspettative dei supporters. Il tecnico campano, reduce da un’esperienza in chiaroscuro in Inghilterra alla guida del Watford, è stato presentato dall’a.d. etneo Pablo Cosentino questo pomeriggio presso la Sala Congressi del Centro Sportivo “Torre del Grifo Village”. Queste le prime parole del nuovo allenatore dei siciliani ai microfoni di CalcioNews24: «Trovarsi in una situazione non è mai piacevole, perché vuol dire che qualcosa non è andata come doveva. Il primo pensiero va sempre al mio predecessore. Da questo momento in poi, nei risultati che realizzeranno i ragazzi, ci sarà sempre la sua mano. Sono un tecnico atipico, che non vive per prendere il posto agli altri. I calciatori hanno bisogno di capire che sono interpreti e protagonisti di una società e, come tali, hanno onori ed oneri. Io chiedo a loro, come a tutti, di capire il momento. I numeri lasciano i tempi che trovano. Mi interessano sviluppo e mentalità. Avere una sola idea: sopraffare l’avversario con la voglia di vincere e la giusta aggressività. Dal punto di vista tattico non si può cambiare tutto in pochi giorni, servirà chiaramente tempo e non si potrà modificare quello che è un dogma del Catania (4-3-3, ndr). Non servono arzigogoli, solo con le vittorie possiamo aiutarci. Sono andato via dall’Inghilterra perché volevo fare l’allenatore, mentre lì c’è una mentalità un diversa di tipo manageriale. Sono adesso in una piazza importante con un grande trascorso, l’impegno non mi spaventa. Il complimento più bello è quando mi ricordano per essere un tipo antipatico. Io sono un professionista ed ognuno deve fare il proprio mestiere. Sulla fase difensiva, abbiamo poco tempo, ma dobbiamo lavorare per uscire da questa situazione di classifica. Il campionato è abbastanza lungo ed atipico, dove non contano i nomi ma la praticità. Il Catania ha gente conosciuta ed importante, questo può essere un bene o un male. Dobbiamo calarci nella giusta mentalità. Per me i giocatori che ho a disposizione, in ogni squadra dove ho allenato, sono i migliori del mondo. Essere partiti così, alle volte, crea un circolo vizioso, perché mina la sicurezza dei ragazzi. Quando sono venuto in Sicilia l’ultima volta ero con il Palermo e lo stadio per voi era bellissimo con tutte quelle “B” sugli spalti. Alle volte il destino è strano. Adesso ci siamo noi in Serie B e dobbiamo riconquistare la categoria che meritiamo. Qui ho trovato dei ragazzi che ho già allenato, loro sanno che dobbiamo procedere con un determinato percorso. La vita ti porta cose belle e cose meno che bisogna far diventare belle. Non so come faremo, ma l’unico obiettivo sarà vincere».

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