2009
Sandulli: “Nuove intercettazioni? Sarebbe inquisita anche l’Inter”
Piero Sandulli, il giudice che emise la sentenza d’appello di Calcipoli, ha parlato delle nuove intercettazioni e delle prospettive che queste, a suo dire, dovrebbero avviare: “Estremi per la riapertura? Più che di riapertura, parlerei di apertura perchè non mi pare che dalle teÃ?Âlefonate emergano fatti nuovi sui soggetti già giuÃ?Âdicati. Semmai emergono fatti su nuovi soggetti”. Sandulli ha poi ammesso che, tra i documenti ricevuti dalla procura federale a suo tempo, non figurava niente di tutto ciò: “Mai sentite quelle telefonate. Allora le intercettazioni facevano riferimento soltanto alle società poi penalizzate, Juventus, Milan, Fiorentina, Lazio, Reggina, Arezzo. E mi chiedo se ci sono altre telefonate “incriminate” ancora in giro. Ma per aprire un processo bisogna valutare se nel frattempo il reato non sia prescritto e se i documenti vengano acquisti dal processo di Napoli”. Dalle nuove telefonate emerge un quadro del sistema calcio in cui i contatti con arbitri e designatori erano per tutti all’ordine del giorno: “Sì, la teoria del così fan tutti, come un celebre film. Ma, come accade per l’evasione fiscale, il fatto che lo facciano tutti non significa che non sia reato”. Queste poi le parole di Sandulli, a Tuttosport, su quella che – a posteriori – sarebbe una sentenza emessa oggi: “Per quanto riguarda la sentenza, non sarebbe cambiata, però avremmo avuto al tavolo degli inquisiti un altro gruppo di soggetti”. Infine le parole di Sandulli riguardano l’assegnazione all’Inter dello scudetto “incriminato”: “Eh no, io non c’entro con quella decisione. Anzi, all’epoca venni anche fortemente criticato perchè detti parere negativo. Ero favorevole alla non assegnazione: gli scudetti si vincono sul campo e non a tavolino… A meno che non ci fosse la pressione dell’Uefa”.