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San Siro, alle proprietà di Milan e Inter non interessa: verso la soluzione low cost

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San Siro, alle proprietà straniere di Milan e Inter non interessa: si va verso la soluzione low cost

Uno stadio nuovo, ma ancora condiviso da Milan e Inter. Questa la rotta che ha intrapreso all’ombra della Madonnina la questione stadio, con il caro e vecchio San Siro – con buona pace dei romantici – destinato alla futura rottamazione. Forse la soluzione più vantaggiosa nel rapporto tra costi e benefici, per carità. Di certo una soluzione inedita in ambito europeo, dove la tendenza nelle grandi città che ospitano più di una realtà è esattamente quella opposta.

Uno scenario, quello che si sta facendo largo a Milano, figlio però anche e soprattutto dell’attuale situazione societaria dei due club. Con i nerazzurri nelle mani di Suning ed i rossoneri in quelle del fondo Elliot. Quest’ultimo in particolar modo, ben poco interessato alle sorti della società sul lungo periodo. Il punto di vista dal quale analizzare la questione, insomma, è per lo più quello legato al breve termine. E non a caso la proposta di una soluzione condivisa è nata proprio dagli ambienti rossoneri “made in Usa“.

Una strada, innanzitutto, che condurrebbe ad una spesa di fatto dimezzata, con Milan e Inter a dividersi gli oneri di costruzione del nuovo impianto. Che assicurerebbe un importante ritorno a livello di botteghino, certo, ma che negherebbe la possibilità di sviluppare la voce ricavi lungo l’arco dell’intera settimana sfruttando uno stadio di proprietà. Uno scenario, insomma, destinato ad ostacolare quella che invece – sarà mica un caso – è la tendenza in voga in tutta Europa negli ultimi anni. Per una soluzione ideale a non spremere eccessivamente le casse societarie nell’immediato, ma ben poco lungimirante per il bene delle due realtà sul lungo periodo.

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