2009

San Paolo: blindato il gioiellino Lucas, piaceva in Italia

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Vale da solo i soldi del biglietto, vederlo giocare è un divertimento. In Brasile le luci della ribalta si sono concentrate su Lucas, diciotto anni, movenze da trequartista e istinto da seconda punta, medaglia d’oro con la Seleà§ao Under 20 al Sudamericano di categoria che si è concluso il 12 febbraio in Perù, autore di una tripletta all’Uruguay nella sfida decisiva. Il San Paolo l’ha blindato con un contratto fino al 2015 che prevede una clausola di rescissione da ottanta milioni di euro, un prezzo più alto del cartellino di Neymar, la nuova stella del Santos. Qualche giorno fa, nel campionato Paulista, durante la partita con il Bragantino, Lucas ha segnato un gol spettacolare: tiro da venti metri e pallone all’incrocio dei pali, precisione e potenza nello spazio di un attimo, genialità  e naturalezza. Allo stadio Morumbi, dopo quella perla, i tifosi del San Paolo lo hanno salutato con una lunga standing ovation, mentre lasciava il campo nei minuti finali, sostituito dall’allenatore Carpegiani: in piedi ad applaudirlo, stregati dalla classe di un ragazzo che in Sudamerica si è preso la vetrina di questa prima parte del 2011.

IL TESORO – E’ sbarcato da pochi mesi nel calcio da copertina, ma Lucas ha già  dimostrato di possedere risorse importanti. Non è una semplice promessa: la sua scalata, così improvvisa e precoce, ricorda quella di Pato. Una maturità  rara in rapporto alla carta d’identità . I dirigenti del San Paolo, dopo il trionfo del Brasile Under 20 in Perù, hanno convocato subito Lucas negli uffici del club per fargli sottoscrivere un impegno a lunga scadenza, frenando così le manovre di Milan, Chelsea, Barcellona e Inter. La clausola da ottanta milioni di euro è un muro che mette il San Paolo al riparo da eventuali azioni di disturbo, rafforzando la sua posizione, il suo ruolo, al tavolo delle trattative. E’ una valutazione esagerata, di facciata, chiaramente. Lucas non costa quella montagna di quattrini, però il San Paolo avrà  di sicuro la possibilità  – da qui in avanti – di controllare il destino del suo talento senza il rischio di subire pressioni e interferenze. Il presidente Juvenal Juvencio lo considera la risposta a Neymar, coccolato da Pelè e idolo del Santos.
Lucas sorprende in campo per la sua spontaneità , per la sua sfrontatezza, per la sua eleganza. Ha la creatività  tipica di un numero dieci, ma cerca la porta come un attaccante: una doppia identità  che riesce a far convivere e che rende le sue caratteristiche ancora più particolari. Si muove tra la linea di centrocampo e la prima punta, ma si allarga sulle fasce ed entra in area per provare la conclusione. Anche in un fazzoletto di pochi centimetri, sotto la guardia dei difensori, trova la scintilla giusta perchè ha l’estro del fantasista: rapidità  di gambe e di pensiero in un fisico agile, scatto e brillantezza in una struttura muscolare ancora da definire, considerando l’età . Non solo dribbling ed effetti speciali, comunque: il suo calcio è sostanza, Lucas è in grado di dare un’impronta, un marchio, alla manovra, non è un accentratore. E’ alto un metro e 72, pesa 67 chili, però non è fragile e leggero nei contrasti. Ha un fisico elastico, bilanciato, protegge il pallone con astuzia e grinta.

LA STORIA
– Lucas è nato a San Paolo il 13 agosto del 1992. E’ stato promosso in prima squadra alla fine di luglio, dopo la cessione di Hernanes alla Lazio. Rappresenta il grande patrimonio di una società  che sogna di tornare a vincere il Brasileirao: l’ultimo successo risale al 2008 con Muricy Ramalho in panchina. Lucas è la faccia nuova del San Paolo insieme con il mediano-regista Casemiro (1992) e l’attaccante Willian (1991, ex Rio Preto e Gremio Prudente), altri due giovani che rientrano già  nelle strategie dei club stranieri più prestigiosi. Da Carpegiani, allenatore del San Paolo, a Ney Franco, ct del Brasile Under 20, è lunga la lista degli estimatori di Lucas, cresciuto da bambino nella scuola-calcio di Marcelinho Carioca, ex centrocampista del Corinthians e del Flamengo, che negli anni Novanta era considerato uno specialista dei calci piazzati. Poi ha continuato a giocare nel Santa Maria e nella Juventus. Nel 2002 è entrato nel settore giovanile del Corinthians e nel 2005 si è trasferito al San Paolo. Ha debuttato nel Brasilerao 2010 dopo l’esonero di Ricardo Gomes: a lanciarlo è stato Sergio Baresi, che lo aveva già  guidato nell’Under 20 del San Paolo, conquistando insieme la Coppa di categoria. E dopo Baresi, è stato Paulo Cesar Carpegiani a puntare sulla sua crescita.

LA CURIOSITA’ – Lucas Rodrigues Moura da Silva aveva cominciato la carriera scegliendo il nome d’arte di Marcelinho, in onore del suo primo maestro. Ma in seguito ha deciso di farsi chiamare Lucas. Nella squadra di Carpegiani indossa la maglia numero 37. Non va confuso con Lucas Piazon, sedici anni, al centro di un’aspra battaglia legale per svincolarsi dal San Paolo e legarsi alla Juventus. Nel Sudamericano Under 20 è stato uno dei protagonisti della vittoria del Brasile insieme con Neymar e Casemiro. Lucas ha segnato quattro gol: prima della tripletta nella gara con l’Uruguay, aveva colpito contro il Cile. La manifestazione in Perù gli ha permesso di farsi scoprire dagli osservatori del Milan, dell’Inter, del Barcellona e del Chelsea. Ma per una questione di affetto e riconoscenza, con una trattativa- lampo, ha accettato di siglare il nuovo accordo con il San Paolo. Il Sudamericano Under 20 si è rivelato ancora una volta uno splendido palcoscenico: nel Cile si è fatto notare l’attaccante Pinto (Colo Colo), nell’Ecuador si è distinto Teran (Independiente), nell’Uruguay è piaciuto il terzino Platero (Defensor Sporting), nel Paraguay ha raccolto applausi il difensore centrale Viera e nella Colombia si è messo in evidenza il mediano Cabezas (Nuevo Cucuta Deportivo), nell’Argentina si sono imposti il centravanti Funes Mori (River Plate) e la mezzala Bruno Zuculini (Racing, fratello di Franco, ex Genoa, solo 4 presenze in serie A).

Fonte | di Stefano Chioffi per “Corrieredellosport.it”

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