2016

Sampdoria, Zenga: «Mai accettato a Genova»

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Continua: «Ho rispettato le richieste del club»

Torna a parlare Walter Zenga. Il tecnico, reduce dall’esonero alla Sampdoria, ha rilasciato alcune dichiarazioni a Radio Uno: «C’è stata disinformazione: a detta di molti Montella mi ha sostituito per una crisi di risultati ma io, per richiesta della società, dovevo valorizzare i giovani e stare nella parte sinistra della classifica; mi sembrava di essere al passo con le richieste societarie. Augurarmi che la Samp vada in B? No, sarei un falso. Non sputo nel piatto in cui ho mangiato ora deve giocare con Frosinone e Udinese in casa, ha il coltello dalla parte del manico. Il vero problema è che non sono mai stato benvoluto a Genova, da una parte della tifoseria, fin dal primo giorno; Ferrero mi faceva vedere i messaggi dei tifosi, non mi volevano. La gara col Vojvodina ha fatto da spartiacque: eravamo in ritiro dal 1 luglio, ma Eder è arrivato una settimana dopo e Fernando, Muriel, Soriano e Zukanovic tra il 12 e il 15. Dove ho sbagliato? Dovevo far notare questa cosa alla società e posticipare le cessioni di Okaka e Duncan, oltre alla messa fuori rosa di Mesbah».

CONTINUA ZENGA – Riporta Sampnews24.com: «Ferrero? La differenza è il suo stile di vita, gli auguro di riuscire a diventare un vero presidente di calcio con il passare degli anni. La Samp era stato il mio punto di arrivo e tornare in Italia ora sarebbe complicato, non so chi potrebbe darmi questa possibilità. L’Inter? Mancini ha un contratto fino al 2017 e dopo si penserà a qualche altro grande allenatore. Rapporto Zenga – Cassano? Mi è stato detto di valorizzare i giovani e stavo mettendo in luce Pedro, Ivan, Correa e Muriel. Poi mi è stato proposto Cassano, a primo impatto dico no: in ogni caso non è mai stato un problema, la sua gestione stava andando in modo normale e verso novembre si è visto il vero Cassano.L’ultimo giorno di mercato sono stato in hotel con Ferrero, Osti e Romei, mi sono impegnato affinché Eder e Soriano restassero almeno fino a dicembre. La Samp prima aveva Vierchowod, Dossena, Vialli, Mancini: ora si guarda al bilancio e si punta alla gestione delle risorse, con i parametri zero e i prestiti. Il mondo si sta spostando a Oriente».

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