Montella: «Io ad un passo da Insigne» - Calcio News 24
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2016

Montella: «Io ad un passo da Insigne»

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montella sampdoria gennaio 2016 ifa

«Mi rivedo in Dybala. Cassano? Sa accettare le esclusioni»

Vincenzo Montella ha fissato il traguardo: la Sampdoria deve raggiungere quota 40 punti per garantirsi la permanenza in Serie A. E’ fiducioso il tecnico blucerchiato, che ha parlato del suo nuovo percorso: «Quando si vince si sta meglio, ma noi da 1-2 mesi abbiamo una certa continuità di risultati eccezion fatta per la doccia fredda contro il Chievo. Noi vogliamo chiudere bene il campionato, poi tireremo le somme. La parola “progetto” non mi entusiasma e preferisco parlare di strada da seguire. Costruire una squadra non è facile, bisogna avere le idee giuste e sistemare bene i tasselli. Ci stiamo lavorando», ha dichiarato Montella al Corriere dello Sport, ribadendo la sua permanenza per la prossima stagione: «Sì. Ho un contratto e stiamo programmando la prossima stagione».

VOCI E SMENTITE – Montella ha poi commentato l’esonero di Sinisa Mihajlovic, che dunque non incrocerà nel prossimo turno di campionato, quello che prevede la sfida contro il Milan: «Mi è dispiaciuto per Sinisa che è un amico. Alla Samp con i suoi angoli e le sue punizioni qualche gol di testa me lo ha fatto segnare. Dopo che siamo stati avversari nei derby della Capitale, però, gli voglio ancora più bene (ride riferendosi alle vittorie ottenute dalla sua Roma, ndr). Battere il Milan? Vogliamo regalare una gioia alla nostra tifoseria». E poi ha smentito le voci secondo cui sarebbe stato vicino alla panchina rossonera o a quella della Juventus: «Non ho mai incontrato o ascoltato le proposte di nessun dirigente del Milan. Quando una squadra vuole cambiare l’allenatore è normale che pensi a una lista di 5-10 tecnici, ma non puoi essere un papabile se sei “solo” tra i 10. Io sono alla Sampdoria e qui sto bene. Poi tutti sanno che da bambino ero tifoso del Milan di Sacchi e che preferivo Van Basten a Maradona… Io per il post Conte alla Juventus? Stesso discorso del Milan: nessuna chiamata». Montella ha commentato poi l’eventualità di portare Mario Balotelli a Genova: «Valuteremo se nella costruzione della rosa può essere funzionale. Una squadra non è un almanacco: è necessario che i giocatori coesistano e rendano insieme. Mario ha grandi potenzialità, ma, come altri, non sempre riesce a mostrarle con continuità».

LA VERITA’ – Inevitabilmente, riavvolgendo il nastro dei ricordi, ci si sofferma sull’esperienza alla Fiorentina, i cui tifosi due settimane fa lo hanno applaudito: «E’ stata una dimostrazione d’affetto spontanea, calorosa ed emozionante. Mi dipingono come una persona fredda, ma non lo sono e dentro di me sono stato felicissimo. I tifosi hanno capito quello che abbiamo fatto in tre anni. Nel nostro percorso insieme sono sempre stato corretto, onesto e sincero. Ci siamo divertiti e abbiamo ottenuto risultati importanti, purtroppo non storici. Nel calcio puoi sempre fare meglio, ma spesso decidono gli episodi e la fortuna: avremmo potuto vincere la Coppa Italia o l’Europa League, ma è andata diversamente. Mi sarebbe piaciuto riuscirci, ma so di aver fatto il massimo. Semplicemente è andata così. Ho sempre detto che la cosa che mi era più dispiaciuta è stato il finale della storia. Per tutto quello che c’era stato in precedenza, avrei preferito sedermi con serenità a un tavolino per un caffè, chiarire gli equivoci e risistemare un rapporto che si era rotto. Per Andrea Della Valle nutro grande stima. Sousa nella mia stessa situazione? Non voglio giudicare perché non sono dentro alla realtà della Fiorentina. In generale dico che nel calcio quando i risultati non arrivano si può cambiare opinione, rivedere i giudizi e dimenticarsi del passato. Niente di nuovo….».

LE CHIAMATE – Altro passo indietro. La prima esperienza alla Roma: «Rimpianti? No, forse non ero pronto. Ritorno? Diciamo che… ci avevo quasi creduto. Una terza puntata? O forse già c’è stata e non lo sapete… Gli allenatori hanno una carriera lunghissima e non ho fretta né smanio dalla voglia di arrivare a grandi livelli. A volte fare un percorso più lungo e acquisire esperienza è positivo. Spalletti? E’ il tecnico più bravo che conosco: ha idee chiare e sa trasmetterle alla squadra. Con Spalletti siamo stati compagni a Empoli, quando lui era alla fine di una carriera… mediocre (ride, ndr), mentre io ero all’inizio. Poi mi ha allenato alla Samp e alla Roma: qualche incomprensione c’è stata perché mi ha fatto giocare poco, ma adesso abbiamo un ottimo rapporto». E sulla vicenda Totti: «E’ una situazione delicata per quello che Francesco ha fatto per la Roma e viceversa. Un epilogo amaro non sarebbe positivo per nessuno. Carriera da tecnico? No. A fare gli allenatori si lavora e per questo Francesco… non vuole smettere di giocare».

TALENTI – Da ex bomber Montella parla poi di attaccanti: «Mio erede? Dybala. Forse lui ha anche qualcosa in più di me. Non in area di rigore, ma fuori sì. Che fosse forte si sapeva già dal Palermo. Insigne è fortissimo e si merita grandi soddisfazioni. Lo volevo alla Fiorentina e quando era al Pescara, siamo stati vicini a prenderlo perché mi è sempre piaciuto. Spero che i prossimi siano i suoi Europei. Rapporto con Cassano? Direi di amore e… amore perché mi vuole bene e così accetta anche qualche esclusione. Quando entra però fa bene come domenica». Infine, consiglia i blucerchiati ad Antonio Conte in vista dell’Europeo: «Soriano, Ranocchia, De Silvestri e Viviano? Sono nel giro azzurro e il ct li segue da tempo. Stanno facendo bene e anche Ranocchia, ritrovato il ritmo partita, dà spessore alla squadra». Infine, una battuta sulla “crisi” di Eder: «Gli mancherà la Sampdoria...».

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